Una proposta sulle attività estrattive di Campiglia

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PIOMBINO 22 aprile 2014 — Le osser­vazioni al piano provin­ciale delle attiv­ità estrat­tive sono in cor­so di val­u­tazione ed è nec­es­sario rib­adire la neces­sità di giun­gere all’approvazione del medes­i­mo in tem­po utile per fornire anche al nos­tro ter­ri­to­rio un atto di piani­fi­cazione impor­tante. Ulti­ma­mente “l’accelerazione” reg­is­tra­ta su questo tema, man­i­fes­ta­ta prin­ci­pal­mente da alcune liste civiche, risente del cli­ma elet­torale e si con­cen­tra, aimè, più sulle sor­tite ad effet­to per rac­cogliere con­sen­si piut­tosto che sui con­tenu­ti e sul mer­i­to del­la ques­tione.
Abban­do­nan­do ogni polem­i­ca, però, la Fed­er­azione PD Val di Cor­nia-Elba vuole rimanere rig­orosa­mente nel mer­i­to delle ques­tioni, pro­ducen­do pro­poste per miglio­rare sen­si­bil­mente il forte prob­le­ma ambi­en­tale che le attiv­ità estrat­tive, in un sec­o­lo di escav­azioni, han­no prodot­to ed affrontare il tema delle attiv­ità eco­nomiche del set­tore e il lavoro che esse deter­mi­nano. Mi sem­bra innanz­i­tut­to oppor­tuno rib­adire che il PD difende le attiv­ità eco­nomiche ed i lavo­ra­tori occu­pati nel set­tore. Sap­pi­amo bene che le soluzioni sem­plicis­tiche (pro­poste dalle liste civiche) vogliono esclud­ere la ques­tione lavoro dal tavo­lo del con­fron­to, cer­ta­mente sarebbe più como­do. Noi no! Le aziende ed i lavo­ra­tori del set­tore pro­ducono ric­chez­za e mate­ria pri­ma per il fun­zion­a­men­to di molte attiv­ità eco­nomiche vitali (Luc­chi­ni, Solvay, Sant Gob­ain, eccc..). Accan­to a questo soste­ni­amo, con la stes­sa forza e deter­mi­nazione, che il prob­le­ma ambi­en­tale così come è pos­to oggi non è più sosteni­bile. La nos­tra, quin­di, è una pro­pos­ta oper­a­ti­va che chia­ma le aziende, i sin­da­cati, le ammin­is­trazioni locali (i Comu­ni), la Provin­cia finché ne avrà com­pe­ten­za e la Regione Toscana ad una assun­zione di respon­s­abil­ità, ad una svol­ta nell’approccio sin qui dimostra­to. La piani­fi­cazione, le val­u­tazioni ambi­en­tali, il con­trol­lo delle attiv­ità delle cave non pos­sono più essere gestite dal­la fram­men­tazione delle com­pe­ten­ze poste sulle spalle dei pic­coli comu­ni del ter­ri­to­rio. L’unico modo per fare con­creti pas­si in avan­ti nel­la direzione del­la dife­sa ambi­en­tale ed occu­pazionale è quel­lo di coin­vol­gere i vari liv­el­li di respon­s­abil­ità ammin­is­tra­ti­va (come in parte avvenu­to nel dis­tret­to del mar­mo di Car­rara anche se la situ­azione com­p­lessi­va è molto diver­sa), per definire una strate­gia comune di ges­tione del set­tore, intro­ducen­do le nec­es­sarie evoluzioni tec­niche indis­pens­abili per un miglio­ra­men­to ed una “ambi­en­tal­iz­zazione” dell’attività estrat­ti­va. Il PD nel nos­tro ter­ri­to­rio è forza di gov­er­no, las­ci­amo agli altri gli inutili schia­mazzi ed andi­amo drit­ti sul­la pro­pos­ta, aper­ti a qual­si­asi dis­cus­sione purché si entri nel mer­i­to dei prob­le­mi e si abban­donino le forme vis­cer­ali di con­trap­po­sizione pre­con­cetta. Nel­la pre­mes­sa polit­i­ca del piano provin­ciale delle attiv­ità estrat­tive abbi­amo inser­i­to l’idea di un “dis­tret­to eco­nom­i­co delle attiv­ità estrat­tive del­la Val di Cor­nia” il quale dovrebbe essere recepi­to dal­la legge regionale attual­mente in preparazione e che dovrebbe rispon­dere e risol­vere alcu­ni prob­le­mi:
La dife­sa ambi­en­tale, mod­i­f­i­can­do gli attuali sis­te­mi di colti­vazione e pro­ducen­do azioni di ripristi­no ambi­en­tale che mit­igh­i­no i dan­ni prodot­ti alle nos­tre colline;
La capac­ità di indi­vid­uare nuovi sis­te­mi di colti­vazione, per altro già affer­mati da nuove tec­nolo­gie svilup­pate nel set­tore, in gra­do di pro­durre nuovi inves­ti­men­ti e miglior­ie nell’attività di estrazione volti allo stes­so tem­po a difend­ere il lavoro di molte famiglie e a rispettare e sal­va­guardare il ter­ri­to­rio nel quale vivi­amo;
La neces­sità di atti­rare qui nuove tec­nolo­gie che ci fac­ciano essere all’a­van­guardia in questo set­tore;
Intro­durre un nuo­vo e più inci­si­vo sis­tema di con­trol­lo delle attiv­ità per dare mag­giore garanzie in mer­i­to ai vin­coli pre­sen­ti nelle autor­iz­zazioni alla colti­vazione.
In questo nuo­vo con­testo, ed in accor­do con una piani­fi­cazione regionale dovran­no essere affrontate le prossime sca­den­ze delle con­ces­sioni, le prime pre­viste tra 4 anni. Il tem­po c’è, il PD pone sul tavo­lo una pro­pos­ta. Su questo chiedi­amo un con­fron­to, una val­u­tazione nel mer­i­to, un’assunzione di respon­s­abil­ità uscen­do dai rimpiat­ti­no nei quali alcune liste civiche furbesca­mente si col­lo­cano. 

Vito Bar­tale­si, Respon­s­abile  PD Val di Cor­nia-Elba Set­tore Ambi­ente

Una risposta a “Una proposta sulle attività estrattive di Campiglia”

  1. Giacomo Spinelli says:

    Sono anni che il PD non fa piani­fi­cazione del futuro (vedasi acciaierie) e si gongo­la nell’ inerzia.… Non ricor­do soluzioni sem­plicis­tiche prospet­tate dalle liste civiche, ram­men­to solo l’in­sis­ten­za con cui è sta­to chiesto di piani­fi­care il futuro e par­lare delle cave con tutte le par­ti sociali inter­es­sate. Questo è accadu­to moltepli­ci volte in questi 5 anni ed in tem­pi non sospet­ti (fuori dalle cam­pagne elet­torali). Dici­amo che come al soli­to il PD arri­va dopo la ban­da.…

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