Una raffazzonata Associazione dei Comuni Toscani

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 7 mar­zo 2015 — L’Associazione dei Comu­ni Toscani è un prog­et­to che aiu­ta i Comu­ni a col­lab­o­rare. Ce lo spie­gano i sin­daci di San Vin­cen­zo e Campiglia, usci­ti sul­la stam­pa per tessere le lodi di ques­ta inde­ter­mi­na­ta idea approva­ta dal solo comune di Piom­bi­no.
Lo spir­i­to di col­lab­o­razione è così forte che ques­ta inizia­ti­va è dife­sa sul­la stam­pa da due Sin­daci che l’hanno ritenu­ta così impor­tante da non por­tar­la in approvazione nei rispet­tivi Con­sigli comu­nali, men­tre di cosa ne pensi­no comu­ni di Suvere­to e Sas­set­ta, non abbi­amo notizia.
Dopo aver assis­ti­to a tragi­comiche ipote­si di cos­ti­tuzione del Brand Alta Marem­ma o ad improb­a­bili ricon­ver­sioni del­la Parchi Val di Cor­nia, dopo la scom­parsa di qual­si­asi for­ma di col­lab­o­razione tra i Comu­ni gra­zie alle scelte strate­giche dell’ipotesi di fuga in provin­cia di Gros­se­to di Piom­bi­no e dell’imposizione del­lo sciogli­men­to dei Comu­ni di Campiglia e Suvere­to, arri­va un prog­et­to raf­faz­zona­to di cui gli stes­si sosten­i­tori non san­no spie­gare le fun­zioni.
Nat­u­ral­mente, di qual­si­asi cosa si dovesse occu­pare ques­ta ennes­i­ma trova­ta che divide il nos­tro ter­ri­to­rio, gli uni­ci ad essere coin­volti sareb­bero i sin­daci attra­ver­so il “comi­ta­to gui­da”. Abbi­amo sop­por­ta­to abbas­tan­za che le dis­cus­sioni sulle scelte strate­giche del­la Val di Cor­nia si svolgessero a porte chiuse nel­la cosid­det­ta “Con­feren­za dei Sin­daci”.
Anche ques­ta ennes­i­ma idea che crea ulte­ri­ore con­fu­sione nel già caoti­co quadro di relazioni isti­tuzionale dei nos­tri Comu­ni, è sta­ta elab­o­ra­ta al di fuori di una dis­cus­sione pub­bli­ca e mai pre­ven­ti­va­mente dis­cus­sa in for­ma col­le­giale non dici­amo dai cit­ta­di­ni – sarebbe chieder trop­po – ma nep­pure dagli ammin­is­tra­tori di questo ter­ri­to­rio.
In certe ques­tioni la for­ma è sostan­za e non stupisce che con sim­ili con­dotte ammin­is­tra­tive tro­vi­amo il Comune di San Vin­cen­zo che stip­u­la con­ven­zioni con Castag­ne­to e Sas­set­ta e “guar­da a nord”, quel­lo di Campiglia che non vuole asso­cia­re le fun­zioni con i suvere­tani per­ché cos­toro non han­no obbe­d­i­to all’imposizione di sciogliere il Comune, il Comune di Piom­bi­no che appro­va atti a caso e quel­lo di Sas­set­ta non per­venu­to.
Si rip­ulis­ca la dis­cus­sione da ran­cori vec­chi e nuovi e da pro­poste tan­to fan­ta­siose quan­to aleato­rie e incon­sis­ten­ti. Si attui l’unica for­ma di col­lab­o­razione isti­tuzionale dota­ta degli stru­men­ti demo­c­ra­ti­ci atti a garan­tire le fun­zioni di ind­i­riz­zo e con­trol­lo che spet­tano ai Con­sigli e aper­ta al recepi­men­to delle istanze che arrivano dal­la cit­tad­i­nan­za.
Ques­ta for­ma, che davvero può real­iz­zare anche una razion­al­iz­zazione dei servizi e un con­trol­lo del­la spe­sa, ha un nome ben conosci­u­to ed è Unione dei Comu­ni. La conoscono bene i Sin­daci del PD per­ché il loro par­ti­to l’aveva pro­pos­ta già nel 2009 dimen­ti­can­dosi tut­to subito dopo le elezioni e impeg­nan­dosi alla dis­truzione dei residui spazi di col­lab­o­razione tra enti.
Fini­amo­la con questi gio­chet­ti infan­tili, si inter­rompa imme­di­ata­mente la prat­i­ca di assumere le deci­sioni che riguardano la Val di Cor­nia nelle sedute seg­rete del­la Con­feren­za dei Sin­daci e si cos­ti­tu­is­ca l’Unione dei Comu­ni coin­vol­gen­do la cit­tad­i­nan­za e le isti­tuzioni di cias­cun ente in modo da pot­er dis­cutere le urgen­ti ques­tioni che deter­min­er­an­no il nos­tro futuro. Non c’è da essere orig­i­nali, sarebbe suf­fi­ciente essere seri.

COMUNE DEI CITTADINI

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