Una sanità locale sempre più in difficoltà

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PIOMBINO 6 luglio 2015 — E’ urgente denun­cia­re la situ­azione di grave dif­fi­coltà che sta attra­ver­san­do la san­ità locale, dove di pari pas­so pro­ce­dono i piani di rior­ga­niz­zazione con­seguen­ti all’attuazione del­la pes­si­ma legge di rifor­ma vara­ta dal­la Regione Toscana e quel­li azien­dali con­seguen­ti ad una ges­tione che, a nos­tro avvi­so, sta mostran­do il suo volto decisa­mente fal­li­menta­re.
A fronte di un pro­gres­si­vo impov­er­i­men­to dell’offerta san­i­taria , con la chiusura not­tur­na e fes­ti­va, di alcune spe­cial­is­tiche (una tra tutte l’urologia) che costringe i cit­ta­di­ni a sposta­men­ti e dis­a­gi, a fronte di un ver­gog­noso e insosteni­bile allunga­men­to delle liste di atte­sa, a fronte di una ormai con­sol­i­da­ta riduzione del per­son­ale medico e san­i­tario oper­a­ti­vo, a fronte di un servizio socio-san­i­tario ter­ri­to­ri­ale sem­pre più inadegua­to, si assiste ora a un’ulteriore con­trazione delle prestazioni assis­ten­ziali in occa­sione del peri­o­do esti­vo.
L’azienda ha l’obbligo di garan­tire le ferie estive al per­son­ale, un per­son­ale che in gran parte già lavo­ra in con­dizioni di grande dis­a­gio, costret­to a prestazioni stra­or­di­nar­ie e a carichi di lavoro ecces­sivi, e per fare ciò riduce ulte­ri­or­mente i posti let­to, chi­ude servizi e unità oper­a­tive (come la Breve Osser­vazione del Pron­to Soc­cor­so o la week surgery in chirur­gia), riduce l’attività delle sale oper­a­to­rie. Il tut­to in un momen­to in cui la doman­da san­i­taria non solo non si riduce, come in modo non ver­i­tiero sostiene l’azienda, ma subisce al con­trario una forte impen­na­ta, dovu­ta all’afflusso tur­is­ti­co che, for­tu­nata­mente, si reg­is­tra nel nos­tro ter­ri­to­rio nei mesi estivi.
Queste scelte com­por­tano un ulte­ri­ore aggravio per gli oper­a­tori san­i­tari che già stan­no lavo­ran­do sot­to organ­i­co e in un cli­ma pesante di grande dif­fi­coltà , ma ancor più com­por­tano gravi dis­a­gi per i cit­ta­di­ni, costret­ti a spostar­si per vis­ite e inter­ven­ti, e a subire impro­poni­bili liste d’attesa.
Chi ha le pos­si­bil­ità eco­nomiche si riv­olge in modo cres­cente all’offerta pri­va­ta, in espan­sione anche nel nos­tro ter­ri­to­rio, chi non può per­me­t­terse­lo è costret­to a dolorosi dis­servizi e a gran­di dif­fi­coltà.

Un’altra Piom­bi­no

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