Un’altra azienda esclusa dalla zona nord del porto
PIOMBINO 6 aprile 2020 — Dopo l’esame e valutazione della documentazione amministrativa presentata da ciascun operatore economico erano diventate cinque, e di queste sarebbero state giudicate le proposte, le imprese o i loro raggruppamenti (RTI) ammesse alla presentazione delle offerte tecniche/piani di Impresa per l’aggiudicazione della concessione delle aree della zona nord del porto di Piombino e più esattamente della Macro Area 1.
Adesso si sono ridotte ulteriormente.
Sono diventate quattro essendo stata escluso il Raggruppamento Temporaneo d’Impresa Sicmi Service S.r.l. (mandataria)/ Sea Style S.r.l. (mandante).
È stato disposto dal Dirigente Preposto all’Ufficio Territoriale Portuale di Piombino dell’ Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Claudio Capuano, a seguito della proposta formulata dallo stesso Presidente della Commissione giudicatrice con le seguenti motivazioni: “il Raggruppamento Temporaneo di Imprese composto da Sicmi Service S.r.l. (mandataria) e Sea Style S.r.l. (mandante), concorrente n. 1 di cui alla tabella del verbale n. 1, non ha provveduto a quanto richiesto dalla Lettera di invito, in quanto non ha rispettato le note in merito alle formalità delle Relazioni di cui alla pagina 13 della Lettera di invito, ha articolato la Relazione n. 3 – Criterio n. 3 nei soli subcriteri nn. 3.1 e 3.2, omettendo il subcriterio n. 3.3 e non ha inserito all’interno della busta b) la Relazione n. 7;”.
Le quattro imprese ancora in gara sono:
- Piombino Logistics S.p.A.,
- Piombino Multi Terminal S.r.l.,
- Manta Logistics S.r.l.,
- Liberty Magona S.r.l..
La macro Area 1 comprende i lotti in blu, viola e verde della planimetria leggibile sotto
La Commissione giudicatrice è così composta:
ing. Giuseppe Stecca, ricercatore presso l’Istituto di Analisi dei Sistemi ed Informatica “Antonio Ruberti” del Consiglio Nazionale delle Ricerche e titolare della cattedra di Supply Chain Management (Logistica Integrata) presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, facoltà di Ingegneria, in quanto esperto nel settore dell’ingegneria gestionale, quale Presidente della Commissione giudicatrice;
prof. ing. Vittorio Marzano, professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale dell’Università degli studi di Napoli Federico II, settore scientifico disciplinare ICAR/05 (Trasporti), in quanto esperto nel settore della logistica e dei trasporti;
dott.ssa Federica Di Piazza, componente del Nucleo di Valutazione e Analisi per la Programmazione (NUVAP), presso la Presidenza del Consiglio dei ministri — Dipartimento per le politiche di coesione, in quanto esperta nel settore economico, in particolare nell’analisi e nella valutazione dei piani economico-finanziari.
Documenti
Port newS il Magazine dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale il “Sicmi Sea Style è una realtà da 120 dipendenti che a Montegemoli costruisce scafi per yacht. I suoi principali clienti sono colossi del calibro di Azimut Benetti, Nuovi Cantieri Apuania e San Lorenzo Yacht.
Da quando è stato pubblicato l’avviso di selezione pubblica per l’assegnazione delle aree produttive dello scalo piombinese, la società coltiva il sogno di estendere il proprio range di attività e di avere finalmente uno sbocco diretto sul mare: «Il nostro stabilimento dista oggi 6km dalla banchina di Tor del Sale – afferma il proprietario, Pasquale Di Napoli – non le sto a dire quali difficoltà incontriamo ogni giorno nel percorrere questo breve tragitto e quali costi dobbiamo sostenere per il transito delle imbarcazioni sino a mare».
E poi la banchina di Tor Del Sale ha fondali limitati. Troppo limitati perché si possa anche soltanto immaginare di riuscire ad «appesantire le barche», ovvero realizzare qualche intervento extra: «Vorremmo poter fare non solo carpenteria ma anche impiantistica, consegnare ad esempio l’imbarcazione completa di tutti gli impianti elettrici e di condizionamento, arrivare ad imbarcare motori e macchinari. Consegnare, insomma, l’imbarcazione ad uno stato più avanzato dei lavori».
Ecco perché servono le nuove aree del porto, una in particolare, il lotto n. 1 (vedi la planimetria allegata): «Se ci fosse assegnata l’area, potremmo realizzare i nostri proponimenti arrivando a raddoppiare la forza lavoro attualmente occupata». Non solo: «Avendo la disponibilità di spazi potremmo anche ipotizzare di occuparci di manutenzione e refitting. Non lo dico tanto per dire: il 48% degli yacht che oggi circolano nel mondo sono stati costruiti in Italia. È un peccato che debbano andare all’estero per le attività di manutenzione e rimessaggio».
Ma perché investire su Piombino? «Lungo la fascia costiera che va da Livorno a La Spezia si trovano i primi tre cantieri al mondo, lo scalo piombinese dista quindi pochi km dal cuore pulsante della cantieristica italiana».
E poi dietro al porto c’è tutto un territorio che può offrire molto da un punto di vista culturale e paesaggistico: «Non è un aspetto secondario. Chi ordina questi yacht o giga yacht è un magnate che può arrivare a spendere da 40 ai 200 milioni di euro per la propria barca, e quando viene a visionarla si porta appresso uno staff fatto di decine di persone. Le ricadute economiche per il nostro territorio sarebbero evidenti».
Il mercato della nautica di lusso ha d’altronde potenzialità enormi, e vale da solo 8,5 miliardi di euro: «nell’ultimo anno i volumi sono cresciuti del 10% e continueranno a crescere in futuro. Per questo credo fermamente nelle potenzialità del settore. E credo fermamente che Piombino possa avere delle carte importanti da giocare».”.