Un’altra illusione: le crociere‏

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PIOMBINO 15 mar­zo 2015 — Il legame fra il por­to ed un’ipoteti­co svilup­po del­la crocieris­ti­ca è una ques­tione strut­turale, ma anche di tipo impren­di­to­ri­ale e politi­co. Se le tante decine di mil­ioni di euro spe­si per il por­to, che non sono servite cer­to per la Con­cor­dia, dovessero essere final­iz­zate a qualche crociera e non a con­cretiz­zare un autorev­ole rifer­i­men­to per le mer­ci, allo­ra cre­do che ci sia da fare una lun­ga rif­les­sione. Ci sono già state crociere a Piom­bi­no, la prossi­ma non sarà la pri­ma, sap­pi­amo bene quale sia sta­to l’im­pat­to sul ter­ri­to­rio. Ossia che non ci sono più venute. Diver­si­fi­care è impor­tante, ma lo si fa con pre­cisi obbi­et­tivi e pro­gram­mi strut­turati. Le crociere all’El­ba con oltre 150 scali all’an­no e cir­ca 30.000 sbarchi, non smuovono di un cm l’e­cono­mia tur­is­ti­ca, vi è una pre­cisa polem­i­ca in tal sen­so, vis­to che l’im­pat­to è forte­mente inva­si­vo, ma tut­t’al­tro che red­di­tizio. Il por­to è il futuro volano se adeguata­mente col­le­ga­to, come dice gius­ta­mente Luciano Guer­ri­eri, altri­men­ti sarà dura avviare un con­cre­to svilup­po. Il busi­ness por­tuale è lega­to alla logis­ti­ca per le mer­ci, il resto è solo acces­so­rio. Il tur­is­mo, come accade nelle diverse realtà con­sol­i­date, nasce e cresce con una fil­iera lega­ta dal per­not­ta­men­to al sog­giorno, in questo modo si crea qualche pos­to di lavoro al net­to anche dei servizi. Poi vengano anche le crociere, ma enfa­tiz­zare tale svilup­po, a fronte di una ques­tione por­tuale che al con­trario ha bisog­no di pre­cisi rifer­i­men­ti impren­di­to­ri­ali, mi sem­bra alquan­to azzarda­to ed ingen­eroso rispet­to agli inves­ti­men­ti fat­ti, che ricor­do sono sol­di di tut­ti noi. Per­al­tro, Barat­ti, Suvere­to, Campiglia, Bol­gheri ed anche San Vin­cen­zo sareb­bero cer­ta­mente mete ambite, anche per un min­i­mo di shop­ping, vis­to che i crocieristi a ter­ra con­sumano ben poco. Non lo sarebbe Piom­bi­no cit­tà, in effet­ti non è che i fran­chi­sis­ing abbiano grande appeal e soprat­tut­to non è che Cor­so Italia sia al momen­to trop­po pre­sentabile.

Lui­gi Cop­po­la, UDC PIOMBINO

Una risposta a “Un’altra illusione: le crociere‏”

  1. Ulena Barsotti says:

    Con tut­to il rispet­to sig Cop­po­la la sua visione mi pare quan­tomeno miope. Dire che la cro­ceris­ti­ca non por­ta ben­efi­ci eco­nomi­ci non è che il parere di chi non ha mai vis­su­to una realtà por­tuale. Un por­to effi­ciente per­me­tte di “sfruttare” il mare, da sem­pre vei­co­lo per ric­chez­za e scam­bi cul­tur­ali. Se poi con queste righe volesse dire che il nos­tro tes­su­to sociale non è anco­ra pron­to per capire che si devono fornire servizi adeguati a orari adeguati al traf­fi­co cro­ceris­ti­co questo è un altro dis­cor­so
    Mi viene tut­tavia da dire che viste le alter­na­tive che ci stan­no pro­po­nen­do con le acciaierie sarà bene com­in­cia­re a orga­niz­zare qual­cosa d’al­tro. Cor­dial­ità.

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