Un’Altra PIombino esce. Urgenti politiche di svolta
PIOMBINO 7 marzo 2019 — La lista civica UN’ ALTRA PIOMBINO non si ripresenterà alle elezioni amministrative nel Comune di Piombino. Questa decisione nasce da una riflessione sul momento critico che attraversa la Val di Cornia e in modo particolare il Comune di Piombino. C’è bisogno di una svolta, a livello politico, sia a Piombino che in Val di Cornia.
Il fallimento delle politiche condotte fino a oggi, a livello locale, dalle amministrazioni a gestione PD, è evidente, sotto gli occhi di tutti. La cifra dominante è quella della disoccupazione, dell’assistenzialismo, del declino culturale, del degrado ambientale, dell’agonia del commercio.
Il disagio viene percepito e vissuto a ogni livello: cresce l’insicurezza per il futuro e sempre più giovani lasciano il territorio. Negli ultimi anni non è stata data nessuna risposta: si sono sentiti solo annunci che hanno prodotto unicamente promesse mancate. E hanno aggiunto ipoteche a ipoteche: la vicenda dei rifiuti speciali, quella delle grandi discariche, degli impianti a forte ricaduta ambientale, l’abbandono delle politiche sovracomunali, la diversificazione resa sempre più problematica, la mancanza di trasparenza, l’esclusione dei cittadini dalle scelte, fino alla negazione dei referendum chiesti a gran voce dalla città, mettono in evidenza un’“emergenza territoriale” che richiede senso di responsabilità e competenza.
La lista Un’Altra Piombino ha svolto, in questi anni, il compito per cui era nata: dare voce a quei cittadini che non si rassegnano al degrado politico, economico e sociale della città. Le numerose interrogazioni, mozioni, ordini del giorno, la passione politica messa nel proporre soluzioni che andassero incontro alle aspirazioni di tanti cittadini per riaccendere una speranza di rinascita testimoniano tutto ciò.
Ora è tempo di scelte. La lista fa un passo indietro.
Data la situazione, occorre valutare le proposte programmatiche che verranno presentate dalle varie forze in campo, guardandole dal punto di vista della rinascita del territorio, dei beni comuni, del mettere al centro le persone e l’ambiente, la democrazia, la partecipazione. Il discrimine sarà la volontà, unita alla capacità reale, di invertire la rotta e portare la città fuori dalle secche in cui da troppi anni si è incagliata. Avendo ben chiaro che per fare questo è necessario andare oltre il municipalismo asfittico e vedere la Val di Cornia come un solo ambito geografico e amministrativo. Del resto Un’Altra Piombino ha sempre lavorato in sinergia con le Liste Civiche della Val di Cornia. Per questo guardiamo con fiducia all’affermazione di Jessica Pasquini a Suvereto, in continuità con la valida esperienza amministrativa di questi cinque anni, e sosteniamo Nicola Bertini e il Gruppo 2019a Campiglia: la speranza è quella di un lavoro futuro coordinato che faccia rinascere la Val di Cornia.
Ringraziamo le due consigliere che si sono avvicendate in consiglio comunale, assumendosi un impegno gravoso che hanno portato avanti con passione e con studio, in difesa, sempre, dell’interesse comune e non di un’appartenenza.
UN’ ALTRA PIOMBINO
Scusate — essendo io di Un’altra Piombino — vorrei sapere da chi e quando sono state prese queste decisioni, descritte. Specie quella — nel momento in cui si dichiara lo scioglimento — di sostenere il Gruppo 2019, dal quale mi sono dissociato, per il pubblico sostegno alla lista di Forza Italia e Lega.
Mi chiedo perchè una simile domanda sia posta su una testata giornalistica che riporta un comunicato. Esiste il gruppo di lavoro che in questi anni ha sostenuto l’attività della lista. Credo sia quello il luogo più opportuno.
Ho commentato il comunicato dove è stato pubblicato. Non mi interessano polemiche interne ad una lista che si dice ha finito la sua funzione. Mi sarebbe piaciuto avere le risposte alle due domande poste e, soprattutto, mi sarebbe piaciuto ricevere almeno una telefonata, essendo uno dei promotori della lista, bella, nella quale ero candidato.