Un atlante fotografico di geografia umana

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PIOMBINO 11 otto­bre 2017 — Il prossi­mo ven­erdì 20 otto­bre a Bologna durante  la lezione di Soci­olo­gia del­la Cul­tura del­la Prof. Pina Lal­li in Aula D Berti Pichat, ver­rà pre­sen­ta­to il prog­et­to Gen­ti di Cal­abria. Si trat­ta di un atlante fotografi­co di geografia umana a cura di Pino Bertel­li, impor­tante artista, ami­co e allie­vo di Pasoli­ni, a cui deve la sua pri­ma macchi­na fotografi­ca e di un film con la regia di Francesco Maz­za. È il pri­mo esem­pio di trat­tazione del pen­siero  merid­i­ano, dis­cus­so da Camus, Pasoli­ni, Nieztsche, Alcaro, Cas­sano, in fotografia e cin­e­ma. Alla base un’indagine antropo­log­i­ca vol­ta  a riper­cor­rere l’identità di un popo­lo oltre gli stereotipi e i pregiudizi. Arric­chi­to dalle intro­duzioni tes­tu­ali di Oliviero Toscani, Lui­gi Maria Lom­bar­di Satri­ani, Lui­gi La Rosa, Huber­tus von Amelunx­en e Mau­r­izio Rebuzzi­ni, il prog­et­to è già sta­to pre­sen­ta­to all’Is­ti­tu­to di Cul­tura Ital­iana di Colo­nia, al Salone del Libro di Tori­no, al Moby Dick di Tus­ca­nia, al Rev­o­lu­tion di Mat­era e in altre inizia­tive di val­ore, otte­nen­do stra­or­di­nari con­sen­si. Di segui­to una breve descrizione e i col­lega­men­ti ai siti prin­ci­pali.
Cos’è Gen­ti di Cal­abria?
Niente pae­sag­gi, niente car­to­line, nes­suna com­po­sizione. Un’at­lante fotografi­co di geografia umana, 180 per­sone, 180 cal­abre­si, tut­ti con pari dig­nità, tut­ti ugual­mente bel­li. Attra­ver­so le loro pos­ture, i loro volti, la loro fisic­ità, emerge la sto­ria, lo splen­dore, la sof­feren­za, la ric­chez­za, la povertà e la sper­an­za di una Ter­ra del Sud.
“A noi non inter­es­sa nul­la del­la fotografia cor­rente, civile, impeg­na­ta, demo­c­ra­t­i­ca, mer­can­tile, ama­to­ri­ale ecc., ciò che impor­ta per noi è lavo­rare sul­l’im­mag­i­nario dal vero, rac­con­tare l’uo­mo o la don­na non per quel­lo che si vedono ma per quel­lo che sono e come stan­no al mon­do. Qual­si­asi per­sona ha dirit­to alla bellez­za”.
Gen­ti di Cal­abria è anche un docu­film con la regia di Francesco Maz­za: I col­ori del cielo. Il film rac­con­ta il viag­gio di Pino Bertel­li in Cal­abria, ispi­ra­to dal­la let­tura e dal­lo stu­dio del­la filosia merid­i­ana  e desideroso dunque di conoscere di per­sona un popo­lo così mis­te­riosa­mente affasci­nante e ric­co di sto­ria, di cul­tura, di vis­su­to, pre­so come esem­pio di tutte le cul­ture del sud, che, sep­pur diverse, sono acco­mu­nate dal­l’ap­parte­nen­za a un Mediter­ra­neo fat­to da stes­si suoni, col­ori, odori. Alla maniera pasolini­ana di Comizi d’amore, Pino Bertel­li dialo­ga con oltre 100 “Gen­ti di Cal­abria” su tem­atiche di attual­ità, quali la famiglia, il fenom­e­no dei migranti, l’o­moses­su­al­ità, il rap­por­to uomo-don­na, la ter­ra di Cal­abria e altro anco­ra.
La Cal­abria è solo il pun­to di parten­za di un viag­gio che pas­sa attra­ver­so lo scar­di­na­men­to dei pregiudizi, con­tin­uan­do con l’ab­bat­ti­men­to del­la dif­fi­den­za, del­l’in­dif­feren­za di un mon­do ormai abit­u­a­to a ragionare per stereotipi che l’han­no reso ari­do e poco incline all’amore e al rispet­to del­l’al­tro. Il pun­to d’ar­ri­vo è il cam­bi­a­men­to, o almeno l’inizio…
“Se il sog­no è di uno solo rimane un sogno…se è di tan­ti può diventare sto­ria”.

Staff Gen­ti di Cal­abria

(Foto di Pino Bertel­li)

 

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