MANIFESTAZIONE AI CANCELLI DELLA SEDE DI VIGNALE. OGGI SCIOPERO

UniCoop: protesta, Cda impedito e vendite rinviate

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PIOMBINO 25 set­tem­bre 2018 – Non è che una gior­na­ta come quel­la vis­su­ta ieri, lunedì, davan­ti al can­cel­li di Uni­Coop a Vig­nale Riotor­to, sia sta­ta vis­su­ta molte altre volte. Anzi, a memo­ria, non si ricor­da, nel­la zona e nel set­tore, qual­cosa di sim­i­le. Due­cen­to lavo­ra­tori, dipen­den­ti dei negozi Uni­Coop dell’Alto Lazio, di buon mat­ti­no han­no imboc­ca­to la stra­da per Riotor­to e già alle 8:30 sono giun­ti davan­ti alla sede di Vig­nale dove, pro­prio nel­la stes­sa mat­ti­na­ta,  era con­vo­ca­to il con­siglio di ammin­is­trazione del­la coop­er­a­ti­va per dis­cutere, tra l’altro, la ven­di­ta di otto super­me­r­cati (Frosi­none, April­ia, Gen­zano, Vel­letri, Colle­fer­ro, due di Pomezia e Fiug­gi) per­al­tro ad una con­cor­rente stor­i­ca, la Conad.
I man­i­fes­tanti (nelle foto la protes­ta nel Lazio, ndr), non solo han­no imped­i­to l’ingresso ai com­po­nen­ti del Cda ma han­no anche bloc­ca­to l’entrata e l’uscita dei camion del riforn­i­men­to delle mer­ci.
Come con­seguen­za il Cda e quin­di la deci­sione del­la ven­di­ta sono sta­ti rin­viati dopo un incon­tro tra il pres­i­dente di Uni­Coop Mar­co Lami e una del­egazione sin­da­cale. Se ne ripar­lerà dopo la riu­nione che i diri­gen­ti del­la coop­er­a­ti­va avran­no, domani 26 set­tem­bre, al Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co (con­sen­tite­ci una bat­tuta: a questo pun­to è pens­abile che i fun­zionari e i politi­ci romani del Mise, dopo infini­ti viag­gi a Roma dal­la zona di Piom­bi­no, conoscano meglio la Val di Cor­nia delle zone di casa loro).
Uffi­cial­mente il rin­vio è sta­to moti­va­to facen­do rifer­i­men­to al “rispet­to isti­tuzionale ver­so il min­is­tero” e anche per “stem­per­are il cli­ma di ten­sione che si è venu­to a creare in occa­sione del pre­sidio orga­niz­za­to dai sin­da­cati”. Ogget­ti­va­mente appare più sosteni­bile la sec­on­da ipote­si dal momen­to che, in assen­za del­la man­i­fes­tazione, il Cda si sarebbe riu­ni­to e avrebbe deciso al di là del “rispet­to isti­tuzionale ver­so il min­is­tero”.
Nel­la sostan­za la ven­di­ta degli otto pun­ti ven­di­ta non è scon­giu­ra­ta. Scrive, infat­ti, Uni­Coop in una sua nota “la ces­sione dei pun­ti ven­di­ta, che pre­sen­tano gravi e irrecu­per­abili perdite d’esercizio, rien­tra in pieno tra gli obi­et­tivi che si è dato il Piano indus­tri­ale nel per­cor­so di risana­men­to e rilan­cio del­la Coop­er­a­ti­va ((dimez­za­men­to delle perdite nel 2018, pareg­gio di bilan­cio nel 2019 e utili nel 2020). La pre­vi­sione delle perdite com­p­lessive degli otto pun­ti ven­di­ta in ques­tione nel 2018 è di oltre quat­tro mil­ioni. Si trat­ta di perdite non più sop­porta­bili per un’azienda impeg­na­ta a rilan­cia­r­si che intende ristrut­turare ven­ti pun­ti ven­di­ta in tre anni e pros­eguire nel per­cor­so di svilup­po e inno­vazione delle strate­gie com­mer­ciali e sociali in Toscana, Lazio e Umbria”.
Non sen­za sig­ni­fi­ca­to due pun­tu­al­iz­zazioni di Uni­Coop cir­ca il piano indus­tri­ale (“è sta­to a suo tem­po dis­cus­so e approva­to negli organ­is­mi di rap­p­re­sen­tan­za dei soci del­la coop­er­a­ti­va”) e cir­ca la ven­di­ta a Conad (“non si trat­ta di chiusura ma di una ces­sione ad un oper­a­tore di pri­mo piano del­la grande dis­tribuzione orga­niz­za­ta che avver­rà nel pieno rispet­to delle nor­ma­tive vigen­ti e sal­va­guardan­do i liv­el­li occu­pazion­ali dei dipen­den­ti”).
Facile sup­porre, al riguar­do, che Conad apprezzi assai l’inattesa lis­ci­a­ta di pelo.
Non la vedono, ovvi­a­mente, come Uni­Coop i sin­da­cati di cat­e­go­ria. Dice Pier­al­ba Frad­dan­ni, seg­re­taria provin­ciale Fil­cams-Cgil: “Con l’ac­cor­do del 9 mag­gio 2017 azien­da e sin­da­cati ave­vano fis­sato, tra l’altro, un per­cor­so per la rine­gozi­azione e l’ar­mo­niz­zazione del con­trat­to inte­gra­ti­vo. Nel­l’in­con­tro del­lo scor­so 5 set­tem­bre Uni­Coop Tir­reno ha invece dis­at­te­so tale accor­do. L’azien­da vuole dis­dettare uni­lat­eral­mente l’in­te­gra­ti­vo: non pos­si­amo accettar­lo. Chiedi­amo inoltre la tutela dei posti di lavoro in relazione ai negozi a ris­chio ces­sione”.
Per domani, 26 set­tem­bre, è sta­to indet­to da Fil­cams-Cgil, Fisas­cat-Cisl e Uil­tucs uno sciopero, a liv­el­lo nazionale, dei lavo­ra­tori Uni­coop Tir­reno. L’astensione dalle prestazioni inter­esserà l’in­tero turno di lavoro. A par­tire dal­la mat­ti­na ver­rà effet­tua­to un pre­sidio a Livorno, davan­ti al pun­to ven­di­ta del cen­tro com­mer­ciale Par­co Lev­ante, e uno a Piom­bi­no davan­ti alla sede di Vig­nale Riotor­to.

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