Unicoop Tirreno, niente di nuovo sotto il sole

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ROMA 8 novem­bre 2018 — L’incontro del 7 novem­bre 2018 pres­so il Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co non ha por­ta­to ril­e­van­ti pas­si avan­ti nel con­fron­to con Uni­coop Tir­reno, né riguar­do i pun­ti ven­di­ta del sud del Lazio né più com­p­lessi­va­mente sul­lo sta­to di rior­ga­niz­zazione dell’impresa.
Riguar­do gli otto pun­ti ven­di­ta l’impresa ha dichiara­to che sarebbe pos­si­bile recu­per­are il per­cor­so di ces­sione, even­tu­al­ità che la Fil­cams CGIL esclude cat­e­gori­ca­mente che pos­sa essere con­di­visa. Di con­tro la pro­pos­ta alter­na­ti­va del­la coop­er­a­ti­va res­ta quel­la di chiusura dei quat­tro pun­ti ven­di­ta di Pomezia Cavour, Vel­letri, Frosi­none e April­ia, e sor­pren­den­te­mente aggiunge che ha inten­zione di ridi­men­sion­are altri tre pun­ti ven­di­ta degli otto che deter­minereb­bero ulte­ri­ori esuberi, mag­giori det­tagli non ci sono sta­ti dati nonos­tante abbi­amo esplici­ta­mente richiesto quan­ti sareb­bero i lavo­ra­tori in ecces­so che a questo pun­to si aggiun­gereb­bero ai 95 esuberi derivan­ti dalle chiusure.
Uni­coop Tir­reno fa inoltre inten­dere che sarebbe disponi­bile a riaprire un piano di incen­tivi all’esodo e con­fer­ma l’applicazione dell’accordo del 2017 dichiaran­do la disponi­bil­ità alla ricol­lo­cazione nei pun­ti ven­di­ta del­la rete. Questi stru­men­ti sono sicu­ra­mente da tenere in con­sid­er­azione su base esclu­si­va­mente volon­taria, ma facen­do una sim­u­lazione del­lo sta­to del­la rete ven­di­ta è evi­dente che per la quan­tità di esuberi molte lavo­ra­tri­ci e lavo­ra­tori dovreb­bero accettare trasfer­i­men­ti a decine o addirit­tura centi­na­ia di chilometri di dis­tan­za. Al con­tem­po, essendo­ci già sta­to un piano di incen­ti­vazione è evi­dente che non è immag­in­abile una quan­tità di uscite tali da risol­vere l’esubero. Questo sig­nifi­ca che i due stru­men­ti, per quan­to vali­di, non rap­p­re­sen­tano una soluzione.
La dichiarazione di appli­cazione dell’accordo di mag­gio 2017 potrebbe far ricon­sid­er­are anche l’applicazione di ammor­tiz­za­tori sociali ma immag­inare di sovrac­cari­care l’organico dei restanti pun­ti ven­di­ta lim­itrofi per poi appli­care un con­trat­to di sol­i­da­ri­età, oltre ad essere una soluzione a tem­po deter­mi­na­to, potrebbe peg­gio­rare ulte­ri­or­mente l’andamento dei pun­ti ven­di­ta.
Res­ta asso­lu­ta­mente vaga se non addirit­tura inespres­sa la posizione del­la coop­er­a­ti­va a riguar­do del­la rior­ga­niz­zazione com­p­lessi­va dell’impresa.
La Fil­cams CGIL ritiene che una soluzione con­di­visa per le crit­ic­ità del sud del Lazio non pos­sa che prevedere un serio impeg­no a garan­tire la pre­sen­za del­la coop­er­a­ti­va in quei ter­ri­tori e che quin­di si rid­u­cano sen­si­bil­mente gli esuberi.
Per quan­to riguar­da la con­trat­tazione inte­gra­ti­va la Fil­cams CGIL con­tin­ua ad esclud­ere che pos­sa essere ricon­trat­ta­to l’integrativo entro il 30 Novem­bre in una situ­azione che pale­sa anco­ra molte incertezze. Visti i risul­tati scar­si dell’incontro la Fil­cams si pone anche l’obiettivo di pro­rog­a­re i ter­mi­ni del 30 novem­bre, ecces­si­va­mente strin­gente.
A ter­mine dell’incontro è sta­to deciso, su pro­pos­ta del Min­is­tero, di pro­gram­mare un incon­tro a del­egazioni ristrette per appro­fondire e anal­iz­zare i dati eco­nomi­ci degli otto pun­ti ven­di­ta. La Fil­cams CGIL indi­viduerà con Fisas­cat e Uil­tucs la data di incon­tro.

Fil­cams CGIL Nazionale

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