Unione dei Comuni: non sia l’ennesimo annuncio

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 7 mar­zo 2016 — Nel Pd qual­cosa sem­bra muover­si sull’ Unione dei Comu­ni. Meglio tar­di che mai. Dopo aver­lo inclu­so nei pro­gram­mi elet­torali del 2009 e dis­at­te­so per sette anni, oggi il PD rilan­cia l’obiettivo del­la cos­ti­tuzione l’Unione dei Comu­ni del­la Val di Cor­nia e pro­pone di coin­vol­gere la Val di Ceci­na e le Colline Met­al­lif­ere in un prog­et­to di riordi­no delle isti­tuzioni locali. Dici­amo subito che siamo d’accordo per­ché questo è ciò che andi­amo soste­nen­do esat­ta­mente dal 2009: subito l’Unione dei Comu­ni del­la Val di Cor­nia e avvio con­tes­tuale di rap­por­ti con i ter­ri­tori lim­itrofi, Elba com­pre­sa, per costru­ire un ambito di pro­gram­mazione ter­ri­to­ri­ale più ampio cor­rispon­dente alla natu­ra reale dei prob­le­mi di questi ter­ri­tori, dalle politiche infra­strut­turali alla ges­tione dei servizi alle per­sone.
Dici­amo anche che le respon­s­abil­ità del Pd nell’aver dis­at­te­so per sette anni l’impegno assun­to sono gran­di e pesano sui nos­tri cit­ta­di­ni. L’assenza di un’ aggregazione tra i Comu­ni del­la Val di Cor­nia

  • ha reso più dif­fi­cile usare tutte le risorse dei nos­tri ter­ri­tori per rispon­dere in modo più effi­cace alla crisi dell’industria siderur­gi­ca;
  • ha las­ci­a­to soli i Comu­ni (in par­ti­co­lare quel­li pic­coli) nel gestire i pro­ces­si di rior­ga­niz­zazione delle fun­zioni ammin­is­tra­tive imposti da leg­gi del­lo Sta­to con aggravio si spese;
  • ha favorito il riemerg­ere di munic­i­pal­is­mi e tal­vol­ta di un’arroganza isti­tuzionale che sem­bra­va scom­parsa in Val di Cor­nia;
  • ha spin­to alla sceller­a­ta deci­sione del­la fusione tra Campiglia e Suvere­to, con gli esi­ti noti;
  • ha indot­to il Comune di Piom­bi­no, da solo, a sostenere il pas­sag­gio nel­la Provin­cia di Gros­se­to, ovvi­a­mente dimen­ti­ca­to nel vol­gere di pochi mesi come nel più clas­si­co stile di chi annun­cia sen­za fare.

Gli effet­ti neg­a­tivi ci sono sta­ti anche nel­la ges­tione dei servizi asso­ciati. L’ ASIU/TAP si è carat­ter­iz­za­ta per aver accu­mu­la­to deb­iti sen­za aver risolto né la ques­tione del­la rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta dei rifiu­ti urbani, né tan­tomeno quel­la del riu­so dei rifiu­ti indus­tri­ali. Nel­la ges­tione dei parchi è venu­ta meno la visione uni­taria e sol­i­daris­ti­ca che ha con­sen­ti­to al Comune di Piom­bi­no di appro­pri­ar­si arbi­trari­a­mente delle entrate dei parcheg­gi del­la cos­ta. Il peso del­la Val di Cor­nia nell’indirizzo e con­trol­lo di servizi essen­ziali come la san­ità e l’acqua è sta­to pres­soché nul­lo. La già mori­bon­da sta­gione del­la piani­fi­cazione urban­is­ti­ca coor­di­na­ta è palese­mente fini­ta, pro­va ne è che il cosid­det­to uffi­cio di piano è cos­ti­tu­ito solo tra Piom­bi­no, Campiglia e San Vin­cen­zo e che, per­al­tro, ogni Comune fa tut­to per con­to pro­prio.
Dici­amo dunque sì all’Unione dei Comu­ni subito e alla ricer­ca d’intese con i ter­ri­tori lim­itrofi, ma con altret­tan­ta fer­mez­za denuncer­e­mo i ritar­di e le con­trad­dizioni che fino ad oggi han­no seg­na­to la vera polit­i­ca del Pd e delle ammin­is­trazioni che gov­er­na.
Ci auguri­amo che non ce ne sia bisog­no.

Comune dei Cit­ta­di­ni

 

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