Uno scenario pieno di incognite
PIOMBINO 20 marzo 2015 — L’incontro al Mise non ha sciolto i dubbi e gli interrogativi su come si tornerà a produrre acciaio a Piombino. Siamo sempre ai preliminari, alle ipotesi ma non abbiamo un PIANO INDUSTRIALE, un piano finanziario, una idea organica che mette in sinergia produzione di acciaio, logistica e quell’agroalimentare ancora avvolto nelle nebbie.
Sono passati mesi scanditi da una firma su un preliminare di vendita con tanto di foto alla presenza dei massimi livelli del Governo , delle Istituzioni locali e di Cevital al quale è seguito un continuo cambio di rotta , di dichiarazioni che prefiguravano pressoché interventi immediati ma tutto questo nel “segreto di un atto” che non è mai stato reso pubblico.
Intanto la crisi sta producendo sofferenza e povertà. Passare dalla solidarietà alla cassa integrazione non è la stessa cosa, allungare i tempi della ripresa della produzione determina nuove difficoltà e imprevisti in un quadro siderurgico in continuo cambiamento.
Cevital riparte dall’altoforno, cioè riparte da dove si era determinata la fine di un ciclo produttivo.
Riparte senza cokeria, con un Afo che ha bisogno di un grosso intervento, con la necessità di rimettere in piedi il ciclo integrale e la volontà di ricostruire l’acciaieria in posizione diversa dall’attuale. Il tutto correlato dalle autorizzazioni ambientali oggi piuttosto vincolanti.
E’ uno scenario completamente diverso da quello prefigurato con la assegnazione provvisoria a Cevital e lo è anche in relazione alla Città e al territorio. I parchi minerali rimangono e si aggiunge, come è prevedibile, grossi quantitativi di carbone almeno in una fase senza la nuova cokeria. Con quali effetti ambientali? Questo prefigura anche ipotesi di utilizzo delle banchine e del porto diverse da quelle prospettate.
Lo diciamo con molta franchezza questo scenario, pieno di incognite e di punti interrogativi ( almeno per ora) non ci convince; troviamo elementi controversi che non vorremmo riproducessero in poco tempo i soliti problemi che hanno prodotto la crisi dello stabilimento.
Quello che noi chiediamo è chiarezza di intenti, non ne più possibile tenere migliaia di famiglie nel limbo di un futuro incerto, l’incontro del 9 Aprile non può essere il solito incontro delle enunciazioni ma con la presentazione del piano industriale e di cosa e come Cevital vuole produrre acciaio oltre che di altre attività oggi ancora avvolte nella indeterminatezza.
SEL Piombino-Val Di Cornia