Un’opera con tanti acuti ma senza una trama
PIOMBINO 15 marzo 2014 — Le primarie per la scelta dei candidati del PD a Piombino e San Vincenzo, unitamente alla scelta già fatta a Campiglia dove non si è ricorsi alle primarie, un merito l’hanno avuto: metà palcoscenico della competizione politica a questo punto è illuminato e gli attori che lo calpesteranno sono ben visibili: Massimo Giuliani, Massimo Bandini, Rossana Soffritti. Ma non solo, sappiamo anche la parte che reciteranno: indomiti paladini dell’esistente, anzi a difesa e continuazone della pratica amministrativa degli ultimi cinque anni. Alcuni forse anche di dieci. Il copione è già scritto non si improvvisa né si recita a soggetto. Basta guardare al passato, è già scritto tutto lì. Forse si può dare qualche spolveratina alla scenografia ma non troppo e non di più. Del resto l’impresario è sempre lo stesso, il Partito Democratico.
Sarà più facile per gli attori ma molto molto preoccupante per gli spettatori e cioè per i cittadini della Val di Cornia ai quali si prepara un futuro a tinte fosche, ancor più brutto del passato.
La situazione economica è peggiorata, del futuro della Lucchini non si hanno certezze, la valorizzazione di vecchie iniziative e la predisposizione di nuove assomigliano ad un mare in calma piatta, sulle infrastrutture l’inutilità da un lato e la non realizzazione dall’altro l’hanno fatta da padrone, i Comuni anziché rafforzarsi reciprocamente realizzando politiche e programmi condivisi hanno preferito non parlarsi per non litigare.
Nel copione c’è proprio scritto così.
Ciò che si vuole realizzare non si sa bene a cosa realmente servirà. Però si scriverà ulteriormente senza ricordarsi che nel passato si è scritto molto ma tutto è rimasto sulla carta. E per il futuro si parla di ipotesi per la cui attuazione ad oggi manca qualsiasi presupposto.
Pare un’opera lirica fatta solo di acuti e senza una trama.
Non è nemmeno necessario scrivere i titoli degli atti e delle loro parti. Sono così conosciuti che nel ripeterli si incorrerebbe in un reato di intelligenza offesa.
In realtà non si tratta solo di una partitura imperfetta.
Qui manca proprio l’anima o se si preferisce l’ispirazione che rende tutto unitario e comprensibile.
Qui è mancata e manca la politica cioè la capacità di immaginare soluzioni, di verificarne la praticabilità, di costruirne i passaggi.
Se questa è la recita che si vuole mettere in scena mezzo palcoscenico sarà pure illuminato ma la qualità della rappresentazione rimarrà scadente.
Il pubblico non si merita un simile trattamento. In fin dei conti il biglietto l’ha già pagato e non dovrebbe pagarlo un’altra volta.
(Foto di Pino Bertelli)