Utilizzata fu anche la cassa integrazione in deroga
PIOMBINO 4 dicembre 2017 — Cassa integrazione straordinaria, cassa integrazione straordinaria per aree di crisi industriale complessa, indennità per contratti di solidarietà, “ammortizzatore” per i dipendenti di Aferpi e Piombino Logistics: se qualcuno pensa che quest’elenco completa la serie di strumenti di assistenza, diretta ai lavoratori e indiretta alle imprese, utilizzata negli ultimi anni in Val di Cornia si deve ricredere. Si è ricorsi, infatti, anche alla cassa integrazione in deroga.
Istituita nel 2004 (il caso delle piccole imprese di Prato ne fu l’origine) e potenziata nel 2009, quando le competenze passarono alle Regioni, la cassa integrazione in deroga, termine di per sé significativo del costume italiano per cui si fanno le leggi ed i regolamenti ma poi si dà la possibilità di bypassarli, fu destinata ad alcune categorie di aziende che non potevano accedere alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria, ad esempio imprese industriali con meno di 15 dipendenti oppure imprese industriali con più di 15 addetti che avevano superato i limiti di durata della cassa ordinaria e straordinaria.
Recentemente in particolare, ma anche prima, con il jobs act e con il decreto legislativo 185 del 2016 è stata depotenziata la sua utilizzazione modificando i criteri di accesso.
Nel passato è stata utilizzata anche in Val di Cornia interessando soprattutto piccole o piccolissime aziende.
L’hanno utilizzata, per periodi diversi e talvolta più volte nel corso dello stesso anno e ripetutamente nel corso degli anni che vanno dl 2010 al 2015, 114 aziende di cui 38 a Campiglia, 58 a Piombino 10 a San Vincenzo e 8 a Suvereto.
1250 i mesi retribuiti e 1514 le unità lavorative interessate (i lavoratori come persone fisiche sono un numero inferiore) sempre dal 2010 al 2015:
A questo punto, arricchendo i dati e le riflessioni che Stile libero ha offerto ai lettori precedentemente (Imprese e lavoro, la normalità dell’ammortizzatore ) ci si può avvicinare alla dimensione totale dell’utilizzazione degli ammortizzatori sociali in Val di Cornia:
- 41 sono le imprese di dimensione maggiore che hanno utilizzato dal 2012 al 2017 la cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale o ristrutturazione aziendale o riserva per aree di crisi industriale complessa, per contratti di solidarietà, per crisi aziendale e contratto di solidarietà, per amministrazione straordinaria o per concordato preventivo;
- i mesi complessivi autorizzati sono stati 968 di cui
27 nel 2012,
138 nel 2013,
196 nel 2014,
209 nel 2015,
221 nel 2016,
177 nel 2017.
Purtroppo non abbiamo il numero (reso indisponibile per problemi poi privacy molto discutibili) delle ore effettivamente pagate e dei lavoratori interessati, ma certamente si tratta di numeri assai elevati dato che le imprese interessate sono di grandi dimensioni, basti pensare a Lucchini/Aferpi, a Lucchini servizi/Piombino Logistics, a Unicoop Tirreno ed altre elencate nell’articolo precedente che abbiamo citato.
Sommando le varie tipologie di cassa integrazione abbiamo la fotografia di un territorio che da anni vive sull’assistenza senza che, vista la caduta di tutte le ipotesi di creazione di lavoro date per certe, siano stati creati nuovi posti di lavoro o che quelli vecchi siano stati ristrutturati e i lavoratrori siano rientrati nella loro posizione lavorativa . La cassa integrazione di ogni genere, che proprio questo fine aveva, si è trasformata, invece, in una forma di assistenza continua per lavoratori e imprese.