Val di Cornia: grande è la confusione sotto il cielo
E dunque la risposta è venuta: i sindaci della val di Cornia non solo non sapevano niente della raccolta di firme promossa a Piombino per presentare una petizione al Consiglio Comunale per l’ingresso del Comune nella provincia di Grosseto-Siena, petizione propagandata col nome del suo primo firmatario il sindaco di Piombino Gianni Anselmi, ma neppure manifestano opinioni univoche. Il sindaco di San Vincenzo Michele Biagi dice che San Vincenzo può restare tranquillamente nella provincia di Livorno e tessere legami con le realtà delle Colline Metallifere, la sindaca di Campiglia Rossana Soffritti, prendendo le distanze, afferma che una scelta simile non può essere un’espressione del cuore, ma deve essere analizzata in profondità. Solo il sindaco di Suvereto Giampaolo Pioli vede con simpatia l’ingresso nel territorio di Siena e Grosseto. Nel metodo tutti lamentano il mancato coinvolgimento e la necessità di prendere decisioni comuni in tutta la val di Cornia, necessità che al sindaco di Piombino nemmeno ha sfiorato la mente.
A suo tempo l’on. Silvia Velo aveva già detto di vedere con simpatia l’ingresso nella provincia di Grosseto-Siena ma salvaguardando l’unità di tutto il territorio della Val di Cornia e dell’Isola d’Elba. Insomma tutti insieme o niente.
A parte la visione che emerge, quasi che andando nella provincia di Grosseto si aprissero le porte di El Dorado, forse sarebbe meglio che tutti riflettessero sul fatto che in val di Cornia le politiche intercomuali non esistono più, che il Circondario è stato chiuso, che la Società della salute non è mai entrata in funzione, che l’ipotesi del Comune unico è definitivamente tramontata e quella dell’Unione dei comuni messa nel cassetto.
Ma allora di cosa si parla? E sopratutto, ci sarà pure una responsabilità o no?
Intanto sul decreto legge all’esame del Senato sul riordino delle Province è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti. Per la Toscana ne sono stati presentati due, uno del senatore Altero Matteoli e l’altro del senatore Andrea Marcucci. Nessuno dei due riguarda la val di Cornia.
(foto di Pino Bertelli)