In Val di Cornia per fortuna non c’è più il partito unico
SUVERETO 31 gennaio 2015 — Il sindaco e la giunta di Campiglia Marittima hanno reagito male alla scelta del consiglio comunale di Suvereto di realizzare le terme.
Dopo aver perso il referendum sulla fusione voluta dal PD, che avrebbe tra l’altro vanificato il progetto terme, ora la sindaca Soffritti perde anche l’occasione per riaprire una stagione di sovracomunalità che il suo partito aveva distrutto con la fine del Circondario e delle funzioni associate tra i cinque comuni.
Anziché rispettare e esaminare costruttivamente le scelte della nuova amministrazione comunale di Suvereto, si erge a giudice e censore di un progetto voluto dai cittadini di Suvereto e votato da tutto il Consiglio comunale.
Un progetto – quello delle terme di Suvereto — che noi per primi abbiamo concepito all’interno di una visione di area e di un rafforzamento del sistema termale in Val di Cornia. Lo dicono il programma e gli atti del consiglio comunale. Ma anziché soffermarsi su tali aspetti, Soffritti preferisce la polemica dimostrando di non aver ancora digerito la sconfitta. La butta in politica, senza nemmeno avere il coraggio di dire esplicitamente che è contro la realizzazione delle terme a Suvereto.
L’intervento della Soffritti e della sua giunta, tutto chiuso entro vecchie logiche politiche e di partito, soffia irresponsabilmente sul fuoco del campanilismo, anziché riprendere in modo costruttivo le proposte che il sindaco di Suvereto ha fatto per la istituzione dell’Unione dei Comuni.
Ci auguriamo che gli altri Comuni e gli altri sindaci assumano un atteggiamento più costruttivo e coerente, anche rispetto a quanto i consigli comunali e lo stesso partito democratico hanno votato per una nuova politica di area che parta dalla pari dignità e dal rispetto reciproco tra le amministrazioni, senza l’arroganza tipica di chi non ha argomenti seri e fondati.
Dovrebbero comprendere che in Val di Cornia non c’è più il partito unico.
Assemblea Popolare di Suvereto