Valerio Fabiani su unioni civili e stepchild adoption

· Inserito in Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 18 gen­naio 2016 — Con questo mio inter­ven­to, e ringrazian­do antic­i­pata­mente tes­tate gior­nal­is­tiche e tut­ti col­oro che decider­an­no di con­cedere a queste mie parole un po’ di spazio, vor­rei riv­ol­ger­mi a tut­ti i cit­ta­di­ni, alle asso­ci­azioni, alle forze sociali e politiche che oper­a­no nel nos­tro ter­ri­to­rio. Sta­vol­ta non inten­do par­lare delle ques­tioni che atten­gono allo svilup­po eco­nom­i­co del ter­ri­to­rio o piut­tosto che dei sevizi sociosan­i­tari e cioè dei temi su cui spes­so sono inter­venu­to da seg­re­tario del Par­ti­to demo­c­ra­ti­co, voglio invece approf­ittare del­la pazien­za di chi legge per richia­mare l’attenzione su un tema che con­sidero altret­tan­to impor­tante e che ci par­la egual­mente di dirit­ti negati e di una feri­ta nell’ordinamento ital­iano che bru­cia sul­la pelle del­la nos­tra comu­nità nazionale e che la polit­i­ca è chia­ma­ta oggi a sanare, una vol­ta per tutte. Siamo l’unico paese europeo a non avere una legge per il riconosci­men­to delle unioni civili, siano esse delle stes­so ses­so o di ses­so diver­so. L’Italia è sta­ta già con­dan­na­ta dal­la Corte euro­pea per i dirit­ti dell’uomo per questo vul­nus leg­isla­ti­vo che vio­la palese­mente i prin­cipi fon­dan­ti del­la civiltà e tradisce i val­ori che ispi­ra­no la nos­tra Car­ta cos­ti­tuzionale. Ques­ta grave inadem­pien­za pro­duce dis­crim­i­nazioni e dis­ug­uaglianze intoller­a­bili. E pur riven­di­can­do con orgoglio il mer­i­to al mio par­ti­to di aver dato final­mente a questo tema la cen­tral­ità che gli spet­ta e la pri­or­ità nell’agenda par­la­mentare e di aver lavo­ra­to anche per favorire una con­ver­gen­za ampia e trasver­sale fra i par­ti­ti rap­p­re­sen­tan­ti in Par­la­men­to, cre­do si trat­ti di una battaglia di civiltà che riguar­da tut­ti al di là delle apparte­nen­ze politiche.
Pen­so che il testo del cosid­det­to ddl Cirin­nà deb­ba essere sostenu­to e approva­to così come è giun­to al ter­mine di un lavoro com­p­lesso di con­fron­to fra le forze politiche, com­pren­den­do anche lo stepchild adop­tion, che non può essere stral­ci­a­to, poiché la tutela dei minori non è mate­ria barat­ta­bile. La pos­si­bil­ità di adottare il figlio del part­ner rap­p­re­sen­ta al tem­po stes­so il riconosci­men­to di un dirit­to sacrosan­to, ma anche una assun­zione di respon­s­abil­ità, di doveri pre­cisi nei con­fron­ti dei figli, doveri che l’affido non garan­tisce allo stes­so modo. Per queste ragioni cre­do che tut­ti, saba­to 23, gior­na­ta nazionale di mobil­i­tazione per il riconosci­men­to delle unioni civili, dovrem­mo scen­dere in piaz­za per un’Italia più gius­ta e mod­er­na. Cre­do che la sto­ria del­la comu­nità del­la Val di Cor­nia, seg­na­ta da sem­pre da battaglie per il riconosci­men­to di dirit­ti, ci impon­ga di essere in pri­ma fila. Con la stes­sa deter­mi­nazione, con la stes­sa pas­sione con cui ci siamo bat­tuti per il riconosci­men­to dei dirit­ti dei lavo­ra­tori e ci bat­ti­amo anco­ra per il dirit­to di tornare tut­ti a lavo­rare, ci bat­ter­e­mo anche noi per una soci­età più equa e con­tro ogni for­ma di dis­crim­i­nazione. Pro­pon­go di trovar­ci tut­ti in piaz­za a Piom­bi­no, per orga­niz­zare un pre­sidio in cui infor­mare e sen­si­bi­liz­zare tut­ti i cit­ta­di­ni, per sostenere anche noi la mobil­i­tazione nazionale “Sveg­liati Italia – è l’ora di essere civili”, un pre­sidio di lib­ertà e civiltà.

Vale­rio Fabi­ani, seg­re­tario Fed­er­azione Pd Val di Cor­nia Elba

Commenta il post