Valutazione di impatto ambientale non necessaria

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PIOMBINO 1 otto­bre 2016 — La Regione Toscana ha deciso, con un decre­to diri­gen­ziale del 26 set­tem­bre, di esclud­ere dal­la pro­ce­du­ra di val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale il prog­et­to di ricon­ver­sione indus­tri­ale e svilup­po eco­nom­i­co delle aree del com­p­lesso indus­tri­ale ex-Luc­chi­ni di Piom­bi­no, nuo­vo asset­to del­lo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co Afer­pi S.p.a., così come richiesto da Afer­pi il 27 giug­no 2016, sub­or­di­nata­mente al rispet­to di pre­scrizioni e con l’indi­cazione di rac­co­man­dazioni.
Il prog­et­to esclu­so è rel­a­ti­vo al nuo­vo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co a forno elet­tri­co che suc­ces­si­va­mente dovrà essere sot­to­pos­to ad autor­iz­zazione inte­gra­ta ambi­en­tale (AIA) allorché sarà disponi­bile il prog­et­to defin­i­ti­vo.
Le pre­scrizioni e rac­co­man­dazione riguardano molte tem­atiche affer­en­ti a suo­lo, rumore, radi­azioni, rifiu­ti, infra­strut­ture. Ne ripor­ti­amo alcune:

  • a fronte del con­sumo di nuo­vo suo­lo, Afer­pi deve prevedere idonee mis­ure com­pen­sative restituen­do agli usi legit­ti­mi, non indus­tri­ali, aree di cui è tito­lare di con­ces­sione dema­niale;
  • la real­iz­zazione del­la pal­i­fi­ca­ta pro­pos­ta deve essere effet­tua­ta uti­liz­zan­do oppor­tu­ni accorg­i­men­ti che garan­tis­cano la tenu­ta del­lo stra­to limoso argilloso esistente;
  • in mer­i­to alle oper­azioni di rin­ter­ro e riem­pi­men­to delle nuove aree palus­tri con il riu­ti­liz­zo in situ dei ter­reni ogget­to del­lo sca­vo Afer­pi deve tenere pre­sente che tale mate­ri­ale è cos­ti­tu­ito da ripor­to siderur­gi­co e quin­di, pri­ma del suo riu­ti­liz­zo, devono essere ese­gui­ti i test di ces­sione pre­visti dal­la legge;
  • il pro­po­nente deve indi­vid­uare, pri­ma del­la mes­sa in eser­cizio del­l’impianto, una idonea soluzione per la ges­tione delle scorie, priv­i­le­gian­do le oper­azioni di recu­pero con impianti e tec­niche da attuar­si il più vici­no pos­si­bile al luo­go di pro­duzione onde evitare gli impat­ti con­nes­si al trasporto;
  • si ricor­da che l’ap­provvi­gion­a­men­to di acqua indus­tri­ale deve priv­i­le­gia­re il riu­so delle acque da depu­ra­tore e che l’ap­provvi­gion­a­men­to dai pozzi deve essere ritenu­to come ulti­ma risor­sa, con rifer­i­men­to all’­ef­fet­to sul­l’in­tru­sione del cuneo sali­no in Val di Cor­nia, da sot­to­porre a speci­fi­ci mon­i­tor­ag­gi;
  • devono essere prese in esame le modal­ità di tutela del­la fal­da dagli inquinan­ti nelle zone a peri­colosità idro­ge­o­log­i­ca ele­va­ta;
  • devono essere appli­cate all’impianto le migliori tec­niche disponi­bili al fine di min­i­miz­zarne l’im­pat­to causato dal­la emis­sione di sostanze inquinan­ti, con par­ti­co­lare riguar­do agli ossi­di di azo­to per la quale il Comune di Piom­bi­no risul­ta avere avu­to supera­men­ti;
  • deve essere pre­sen­ta­to uno speci­fi­co appro­fondi­men­to di det­taglio cir­ca le modal­ità di inter­ven­to che il pro­po­nente intende attuare al fine di miglio­rare le pro­ce­dure rel­a­tive sia al riutilizzo/recupero inter­no ed ester­no allo sta­bil­i­men­to di rifiu­ti e sot­to­prodot­ti che quelle per la quan­tifi­cazione dei residui di lavo­razione e dei rifiu­ti in gia­cen­za final­iz­zate ad indi­vid­uarne la des­ti­nazione otti­male e gli inter­ven­ti ammin­is­tra­tivi ed oper­a­tivi con­seguen­ti. Le diverse opere del prog­et­to, com­pre­so il riu­ti­liz­zo dei mate­ri­ali derivan­ti dagli scavi per la real­iz­zazione delle fon­dazioni e delle piattaforme impiantis­tiche, dovran­no essere com­pat­i­bili con gli inter­ven­ti di bonifi­ca dei suoli e del­la fal­da;
  • si ricor­da la pre­vi­sione di piano rel­a­ti­va alla via­bil­ità di pen­e­trazione al por­to di Piom­bi­no (pro­l­unga­men­to del­la S.S. 398) e si rac­co­man­da  di atti­vare un con­fron­to con il sogget­to attua­tole del­la infra­strut­tura stradale, ai fini di garan­tire la piena com­pat­i­bil­ità del prog­et­to;
  • deve essere pre­dis­pos­to uno stu­dio di inte­grazione pae­sag­gis­ti­ca che fer­mo restando il rag­giung­i­men­to delle esi­gen­ze fun­zion­ali del­la attiv­ità indus­tri­ale garan­tis­ca un cor­ret­to inser­i­men­to del sito attra­ver­so il man­ten­i­men­to di un ter­ri­to­rio ordi­na­to, un pae­sag­gio di qual­ità una relazione armon­i­ca tra il sito stes­so e il pae­sag­gio cir­costante. Lo stu­dio deve con­tenere:
    — la delim­i­tazione di zone ver­di perime­trali e interne atte a con­ferire al sito un’im­mag­ine ester­na uni­taria, a miglio­rare la tran­sizione ver­so l’am­bi­ente cir­costante ed a gener­are un ambi­ente indus­tri­ale di qual­ità;
    — il dis­eg­no del­la rete viaria strut­tura­ta a par­tire dal­la via prin­ci­pale di acces­so e ger­ar­chiz­za­ta in fun­zione del­la mobil­ità gen­er­a­ta (veicoli pesan­ti, veicoli leg­geri, trasporto pub­bli­co, bici­clette, pedoni);
    — l’anal­isi del­la gam­ma cro­mat­i­ca del luo­go final­iz­za­ta alla scelta del col­ore delle edi­fi­cazioni e degli impianti.

Sem­bra di capire, infine, che sono da risol­vere le inter­feren­ze con il par­co eoli­co “Foce del Cor­nia” del­la Soci­et. FERA (ora SELT) i cui lavori sono iniziati il 27 mag­gio men­tre  l’in­ter­feren­za con l’area con­tigua del­la Ris­er­va Nat­u­rale Pad­ule di Orti Bot­tone è con­sid­er­a­ta risol­ta sul­la base di un ulti­mo doc­u­men­to pre­sen­ta­to il 20 set­tem­bre da Afer­pi.

Il prog­et­to sot­to­pos­to alla ver­i­fi­ca di assogget­ta­bil­ità alla val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale con­siste nelle seguen­ti nuove opere:

  • Par­co mas­si­vo rot­tame,
  • Par­co mas­si­vo HBI (Hot Bri­quet­ted Iron — min­erale pre­ri­dot­to a cal­do),
  • Par­co rot­tame inter­no,
  • Acciaieria elet­tri­ca” (impianti fer­roleghe, forno EAF SHARC, forno LF, impianto VD, cola­ta con­tin­ua CCM1, cola­ta con­tin­ua CCM2, offic­i­na lin­got­tiere, area rifaci­men­to tundish, area rifaci­men­to tino e siviere, aree di mag­a­zz­i­nag­gio, cab­ine elet­triche e servizi ausil­iari),
  • Area ges­tione sco­ria,
  • Nuo­vo treno rotaie (o nuo­vo TPP)” (forno di riscal­do, treno di lam­i­nazione, sezione di fini­tu­ra, tornerai cilin­dri, aree di mag­a­zz­i­nag­gio e servizi ausil­iari),
  • Sot­tostazione elet­tri­ca,
  • Impianto trat­ta­men­to acque acciaieria elet­tri­ca,
  • Impianto trat­ta­men­to acque nuo­vo TPP,
  • Impianto trat­ta­men­to acque TMP e TVE,
  • Impianti trat­ta­men­to fumi acciaieria elet­tri­ca,
  • Pro­duzione aria com­pres­sa (poten­zi­a­men­to stazione esistente),
  • Officine car­pen­terie e loco­mo­bili.

Rester­an­no in servizio le seguen­ti attiv­ità già esisten­ti:

  • Officine ex-Luc­chi­ni Servizi,
  • Treno Vergel­la,
  • Treno Medio Pic­co­lo e rel­a­ti­vo fin­i­men­to.

Gli inter­ven­ti per l’attuazione del prog­et­to, ai sen­si dell’art. 252-bis com­ma 8 del D.Lgs. 152/2006, saran­no autor­iz­za­ti e approvati con decre­to del Min­istro del­l’Am­bi­ente e del­la Tutela del Ter­ri­to­rio e del Mare e del Min­istro del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co, dopo l’ot­ten­i­men­to di tutte le altre autor­iz­zazioni nec­es­sarie e le mod­i­fiche alla stru­men­tazione urban­is­ti­ca.

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