Variante Aferpi senza più senso ma la mantengono

Carla Bezzini

PIOMBINO 29 novem­bre 2017 — Nel­la sedu­ta odier­na del con­siglio comu­nale di Piom­bi­no si è dis­cus­so l’or­dine del giorno (odg)  pre­sen­ta­to dal­la mia Lista civi­ca sul­la ricon­ver­sione delle aree indus­tri­ali anco­ra nel­la disponi­bil­ità di Afer­pi . Nel­l’odg si chiede­va la lib­er­azione di tali aree, rite­nen­do intoller­a­bile che la soci­età Afer­pi pos­sa con­tin­uare a tenere in ostag­gio un pat­ri­mo­nio immo­bil­iare immen­so sen­za uti­liz­zar­lo, dal momen­to che il suo prog­et­to indus­tri­ale è ormai chiara­menteb fal­li­to. Fal­li­to in tutte le sue dec­li­nazioni, cioè non solo per la parte siderur­gi­ca, ma anche per l’a­groin­dus­tri­ale e per la logis­ti­ca.
A nos­tro avvi­so queste aree sono strate­giche per il futuro svilup­po del ter­ri­to­rio e per­tan­to è nec­es­sario dare avvio, con la mas­si­ma urgen­za, a tut­to ciò che può ren­dere pos­si­bile l’inse­di­a­men­to di nuove attiv­ità pro­dut­tive e di servizio: dalle boni­fiche, all’adeguamento delle infra­strut­ture: por­to, stra­da 398 fino al por­to e fer­rovia (com­pi­ti, questi, che rien­tra­no nel­la respon­s­abil­ità di un gov­er­no anco­ra lati­tante).
A nos­tro avvi­so, e qui entra in gio­co la respon­s­abil­ità del gov­er­no locale, su questi ter­reni è urgente una nuo­va piani­fi­cazione urban­is­ti­ca nel­la quale devono essere cor­ret­ta­mente defin­i­ti gli equi­lib­ri tra le esi­gen­ze del risana­men­to ambi­en­tale del ter­ri­to­rio e la sua ripresa eco­nom­i­ca. Non pos­si­amo accettare che centi­na­ia di ettari pos­sano restare anco­ra inuti­liz­za­ti e par­al­iz­za­ti per­chè vin­co­lati alle sor­ti di un impren­di­tore, così come non pos­si­amo più accettare che prog­et­ti improvvisati, calati dal­l’al­to e qua­si sem­pre in con­trasto con gli inter­es­si del ter­ri­to­rio (se non dan­nosi, come i fanghi di Bag­no­li, l’a­groin­dus­tria di Rebrab che vol­e­va pro­durre biodis­el o trattare i prodot­ti prove­ni­en­ti dal­l’Africa) deci­dano del nos­tro futuro. Nel­l’odg chiede­va­mo questo: che fos­se chi­es­ta la lib­er­azione di quelle aree, un loro cen­si­men­to per val­u­tarne la pos­si­bil­ità di riu­ti­liz­zo o di demolizione, il man­ten­i­men­to del­la siderur­gia nel­l’area a nord, lon­tana dal tes­su­to urbano, e soprat­tut­to l’avvio di una nuo­va piani­fi­cazione pub­bli­ca capace di indi­vid­uare le linee di svilup­po, ispi­rate all’in­ter­esse gen­erale e non del sin­go­lo impren­di­tore, in cui inquadrare le attiv­ità future, tutte, com­pre­sa quel­la siderur­gi­ca.
L’odg è sta­to boc­cia­to: dal PD , dai suoi alleati e da Ascol­ta Piom­bi­no.
Le mag­gio­ranze che gov­er­nano questo ter­ri­to­rio han­no fal­li­to su tut­to, in una sequen­za dram­mat­i­ca di inca­pac­ità e di errori. Il ter­ri­to­rio è in una situ­azione di stal­lo e con un futuro di ammor­tiz­za­tori sociali des­ti­nati pri­ma o poi a finire. Ma anco­ra, per una miope pro­ter­via, con­tin­u­ano a tenere questo ter­ri­to­rio in un tun­nel che si fa sem­pre più buio. Le oppo­sizioni stan­no facen­do pro­poste pre­cise. Le mag­gio­ranze con­tin­u­ano a resp­inger­le.

*Car­la Bezzi­ni è con­sigliere comu­nale di Un’Al­tra Piom­bi­no

2 risposte a “Variante Aferpi senza più senso ma la mantengono”

  1. Riccardo Gelichi says:

    Car­la Bezzi­ni affer­ma che, rispet­to alla mozione sulle aree Afer­pi da lei pre­sen­ta­ta e dis­cus­sa in con­siglio comu­nale, la Lista civi­ca “Ascol­ta Piom­bi­no” ha vota­to con­tro, come il PD e i suoi alleati. Ci teni­amo a sot­to­lin­eare che su quel­la mozione Ascol­ta Piom­bi­no si è astenu­ta. Se la mozione in ques­tione, oltre alle recrim­i­nazioni, avesse con­tenu­to delle pro­poste con­crete, avrem­mo vota­to “SI”. Noi di “Ascol­ta Piom­bi­no” abbi­amo sem­pre avu­to un atteggia­men­to molto chiaro sul­la vicen­da Luc­chi­ni e lo abbi­amo sem­pre scrit­to: abbi­amo det­to di val­u­tate l’offerta Klesh, di sal­vare l’area a fred­do “800 lavo­ra­tori e subito” e che legare il futuro di Piom­bi­no ad un solo impren­di­tore era un errore. Tale posizione rap­p­re­sen­ta una ver­ità impopo­lare e sco­mo­da ma sen­za ipocrisia e sen­za la ricer­ca di assoluzione. In con­siglio, nel dibat­tere la mozione soprac­i­ta­ta, abbi­amo det­to che bisognerebbe cam­biare l’approccio cul­tur­ale di questo ter­ri­to­rio ver­so i prob­le­mi; non era scon­ta­ta la legge “Marzano”, non era­no sicuri i con­seguen­ti anni di ammor­tiz­za­tori sociali fino a un decre­to ad hoc che è sta­to un unicum in Italia e, in questo momen­to, non è banale l’azione che sta con­ducen­do il gov­er­no. La nos­tra lista, per la cit­tà di Piom­bi­no, pro­pone da sem­pre un atteggia­men­to di ricostruzione e di lavoro alacre, per un nuo­vo accor­do di pro­gram­ma che con­tenga: le boni­fiche, le infra­strut­ture, il com­ple­ta­men­to del por­to, il ciclo dei rifiu­ti e con­crete pro­poste di for­mazione.

    • Carla Bezzini says:

      Ha ragione Gelichi nel dire che la sua lista si è astenu­ta: la percezione del voto con­trario è sca­tu­ri­ta dal tipo di dis­cus­sione che si è svilup­pa­ta sul mio ordine del giorno (odg), sur­reale e per niente atti­nente con l’ogget­to del dis­pos­i­ti­vo, alla quale Gelichi ha dato un deci­si­vo input. Di tut­to han­no par­la­to, il pres­i­dente di Ascol­ta Piom­bi­no e i con­siglieri del­la coal­izione di mag­gio­ran­za, meno che delle pro­poste, con­cretis­sime, pre­sen­ti nel­l’odg. Nel quale, ricor­do, si chiede­va:
      1) di sol­lecitare il com­mis­sario stra­or­di­nario e il min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co ad atti­var­si con tut­ti gli stru­men­ti disponi­bili per il rilas­cio da parte di Afer­pi dei ter­reni di cui è in pos­ses­so dal 30 giug­no 2015 e che tiene bloc­cati; questo come pre­con­dizione per con­sen­tirne un nuo­vo uti­liz­zo;
      2) di invitare sin­da­co e giun­ta a dare avvio imme­di­a­to, in col­lab­o­razione con tut­ti i Comu­ni del­la Val di Cor­nia e con la stes­sa Regione Toscana, ad una nuo­va fase di piani­fi­cazione strate­gi­ca per queste aree, aven­do ben pre­sente che la loro val­oriz­zazione pre­sup­pone la bonifi­ca dei ter­reni, il pro­l­unga­men­to del­la SS 398 fino a Pog­gio Bat­te­ria, l’adeguamento del­la fer­rovia e il coor­di­na­men­to con la piani­fi­cazione delle aree por­tu­ali;
      3) di con­sen­tire la rior­ga­niz­zazione e la pros­e­cuzione delle attiv­ità siderur­giche solo nelle aree indus­tri­ali di Col­ma­ta, nel­la cosid­det­ta macroarea nord;
      4) di affrontare con urgen­za il tema del­la ridefinizione degli usi pos­si­bili per la dismes­sa “area a cal­do”, quel­la vic­i­na al tes­su­to urbano, con­sideran­do le oppor­tu­nità che la lib­er­azione di un così vas­to ter­ri­to­rio offre per la riqual­i­fi­cazione urban­is­ti­ca ed ambi­en­tale , per lo svilup­po del por­to, per l’insediamento di altre attiv­ità pro­dut­tive, per i servizi e per la creazione di un grande par­co urbano di arche­olo­gia indus­tri­ale siderur­gi­ca;
      5) di effet­tuare con urgen­za un cen­si­men­to del pat­ri­mo­nio immo­bil­iare e degli impianti per val­utare quel­li che pos­sono essere riu­ti­liz­za­ti e quel­li che invece cos­ti­tu­is­cono un ris­chio e che, come tali, van­no demoli­ti o mes­si in sicurez­za;
      6) di invitare tutte le ammin­is­trazioni pub­bliche inter­es­sate, com­pre­sa l’Autorità Por­tuale, a coop­er­are per la definizione di obi­et­tivi con­di­visi di ricon­ver­sione e val­oriz­zazione dell’ambito indus­tri­ale-por­tuale di Piom­bi­no, nonchè ad indi­vid­uare stru­men­ti oper­a­tivi più effi­caci rispet­to a quel­li usati fino ad oggi.
      Se non sono obi­et­tivi con­creti questi! Capis­co che votare con­tro avrebbe potu­to creare qualche imbaraz­zo.
      La dis­cus­sione per­tan­to è sta­ta inten­zional­mente sposta­ta sui mas­si­mi sis­te­mi: liberis­mo, statal­is­mo, gov­er­no Ren­zi, sprechi del­l’am­min­is­trazione pub­bli­ca e altre amenità che niente ave­vano a che fare con il mio odg. Addirit­tura si è volu­to intravedere dietro le righe una non dichiara­ta richi­es­ta di nazion­al­iz­zazione! Un modo pretes­tu­oso per trovare appigli e votare con­trario.

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