Variante speculativa nella Tenuta di Rimigliano
PIOMBINO 9 luglio 2018 — L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (8 luglio 2018) al Comune di San Vincenzo (LI) un atto di intervento con “osservazioni” nella procedura di variante al regolamento urbanistico denominata “Tenuta di Rimigliano” adottata con deliberazione Consiglio comunale n. 51 del 7 giugno 2018 e costituente avvio del procedimento congiunto di cui agli artt. 23 della legge regionale Toscana n. 10/2010, 17 della legge regionale Toscana n. 65/2014 e 17 della disciplina del P.I.T. con valenza di piano paesaggistico (approvato con deliberazione Consiglio regionale Toscana n. 37 del 27 marzo 2015).
Coinvolti anche, per opportuna conoscenza, i Ministeri dell’ambiente e per i beni e attività culturali, la Regione Toscana, la Provincia di Livorno, i Carabinieri Forestale.
La variante si presenta come la prosecuzione dell’iniziativa turistico-edilizia avviata dalla Rimigliano s.p.a., titolare della storica tenuta, fin dal 2011 e sempre avversata dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus per il pesante impatto ambientale: negli anni scorsi il progetto riguardava un nuovo complesso turistico-ricettivo (150 posti letto) avente volumetria di mc. 18.000, la demolizione di circa il 75% degli edifici storici della Tenuta di Rimigliano per una successiva ricostruzione quali 180 residenze stagionali, la realizzazione di piscine, impianti sportivi, campo da golf (18 buche), parcheggi, servizi (circa 8 ettari interessati), su mq. 7.500 (ricettivo) + mq. 25.000 (residenziale).
E oggi? “La superficie sarà così distribuita: 11.100 mq a destinazione residenziale rispetto ai 13.100 del Regolamento vigente, 7.000 mq di turistico ricettivo rispetto ai 6.000 mq vigenti e 1.100 a destinazione agricola rispetto ai 3.400 mq del Regolamento vigente”, così ha presentato la variante l’Assessore comunale all’urbanistica Massimiliano Roventini.
Molto pesante il parere negativo sotto il profilo della compatibilità paesaggistica da parte della Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Pisa e di Livorno (nota prot. n. 4371 del 5 aprile 2018): “Si ravvisa una criticità e sensibilità paesaggistica nell’area che non consente di perseguire gli obiettivi generale di una compatibilità paesaggistica, in quanto la variante è finalizzata alla trasformazione delle strutture ex agricolo e zootecniche in interventi di carattere edilizio residenziale e alberghiero comporta un elevato carico insediativo creerebbe un fenomeno di alterazione e di forte pressione sul sistema paesaggistico, peraltro con un livello di artificializzazione del suolo e del carico antropico non coerente e inappropriato e irreversibile.
Gli interventi possibili sulla Tenuta dovranno garantire il recupero paesaggistico, agricolo, eliminazione delle strutture degradate non congrue e non coerenti per materiali e tipologie prive di legittimità urbanistico-edilizia e paesaggistica, manutenzione straordinaria e riqualificazione e rifunzionalizzazione dei poderi quale componente storico-identitarie-testimoniale, al fine di mantenere e garantire una adeguata permeabilità visuale, percettiva e intervisuale sia internamente che esternamente alla Tenuta dai coni visivi.
Gli interventi della variante non ottemperano alle prescrizioni riportate nella Scheda 7–1954 e 156‑1967 — All. 3 B per quanto concerne le aree sottoposte a tutela si sensi degli artt.136 c.1)-lett.d) e 142 c.1)-lett.c)”.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha chiesto l’annullamento in via di autotutela della deliberazione consiliare di adozione della variante in quanto effettuata in violazione degli obblighi di copianificazione Stato – Regione – Comune (art. 145, comma 5°, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Il valore ambientale e paesaggistico della storica Tenuta di Rimigliano, contigua al parco naturale costiero di Rimigliano, dev’essere salvaguardato e la sua tutela è un vero e proprio banco di prova di quel buon governo del territorio tanto caro alla Toscana, ma oggi troppo spesso appannato.
Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus