Variante Wecologistic: quale la procedura giusta?
PIOMBINO 2 febbraio 2019 — Davvero curiosa la deliberazione che sarà sottoposta all’attenzione del consiglio comunale di Piombino tra qualche giorno. Si tratta della proposta di variante al vigente regolamento urbanistico per la piattaforma logistica per lo smaltimento e/o recupero di rifiuti e pericolosi e non pericolosi in località Ischia di Crociano. Quella che vuole realizzare la società Wecologistic. Stile libero ne ha parlato recentemente nell’articolo “Wecologistic? Avanti c’è posto per tutto”.
La proposta di variante prevede un ampliamento della cosiddetta zona F6 che da zona industriale dovrebbe entrare a far parte delle “aree e attrezzature per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, e attività assimilate” e contemporaneamente una modifica delle norme di attuazione delle stesse zone F6 in maniera tale che in esse possano essere realizzate anche piattaforme per lo smaltimento e/o recupero di rifiuti.
Si possono vedere sotto sia l’ampliamento della zona sia, evidenziata in grassetto, la modifica della normativa:
Se la proposta di variante venisse fatta propria dal consiglio comunale di Piombino e poi si trasformasse in variante definitiva con l’approvazione regionale (in sede di procedura di rilascio di Autorizzazione integrata ambientale) ne conseguirebbe che, in tutta la zona colorata in celeste, sarebbe possibile realizzare ciò che è previsto nel nuovo articolo della normativa:
Ne sarebbe interessata quindi non solo l’area dell’attività futura di Wecologistic ma tutta la ben più ampia zona che comprende le attività attuali di RIMateria e quelle future.
A questo punto, quindi, potrebbe nascere un problema.
La proposta di variante, infatti, viene formulata solo ed esclusivamente nell’ambito della procedura regionale di concessione dell’Autorizzazione integrata ambientale richiesta da Wecologistic.
Va sottolineato, al riguardo, che l’approvazione dell’Autorizzazione integrata ambientale, secondo il decreto legislativo 152/2006, “sostituisce ad ogni effetto i visti, i pareri, le autorizzazioni e le concessioni di organi regionali, provinciali e comunali, costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico e comporta la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori”.
La Regione, nella sua istruttoria sulla richiesta della società piombinese, ha messo in evidenza la non coerenza della proposta con le previsioni urbanistiche vigenti che indicano invece la vocazione prettamente industriale di quelle aree. In parole semplici, in quella zona sì alle attività industriali ma, in sostanza, diteci perché volete prevedere anche i rifiuti.
Come è noto l’iter per ottenere l’Autorizzazione integrata ambientale passa attraverso una Conferenza dei servizi alla quale partecipano tutti gli enti interessanti al procedimento. La Regione ha già convocato la Conferenza che l’11 dicembre 2018 ha discusso sulla incoerenza dello strumento urbanistico per la zona (attività industriali o rifiuti) e ha rimandato la valutazione al Comune di Piombino “precisando che la coerenza con lo strumento urbanistico è condizione necessaria per il completamento dell’iter istruttorio e pertanto i lavori della Conferenza non potranno concludersi in assenza di nulla osta alla variante urbanistica da parte del Comune di Piombino”.
Anche se si trattasse solo di una variante specifica per l’insediamento proposto da Wecologistic sarebbe difficile sostenere che una “Proposta di variante al vigente regolamento urbanistico” risolve il problema della citata coerenza che – ripetiamo – è condizione necessaria per il completamento dell’iter istruttorio. In questo caso, invece, la proposta di variante ha addirittura come oggetto una modifica al regolamento urbanistico che riguarda tutte le zone classificate come F6 e dunque va oltre il progetto Wecologistic.
Se la Regione accettasse la proposta di variante nei termini indicati dal Comune, non potrebbe dimostrare che si tratta solo del progetto sottoposto a concessione di Autorizzazione integrata ambientale a Wecologistic ma dovrebbe prendere atto che è in ballo la destinazione urbanistica di tutte le zone F6. E conseguentemente, con la procedura prevista per l’Autorizzazione integrata ambientale, si priverebbero i cittadini di un loro diritto, quello, cioè, di presentare osservazioni come avviene nell’iter di adozione e di approvazione di una qualunque variante urbanistica. La quale prevede passaggi più complessi, ovvero adozione della variante da parte del consiglio comunale, pubblicazione della stessa variante per sessanta giorni durante i quali ogni cittadino può presentare le proprie osservazioni riguardo al provvedimento, esame, quindi, delle osservazioni e approvazione finale della variante da parte del consiglio comunale.
Per la cronaca, nel caso il cui la Regione non accettasse la proposta di variante formulata nei termini descritti dal Comune di Piombino, il procedimento potrebbe ricominciare tutto dall’inizio con la possibilità di dover seguire la strada necessaria per l’approvazione di una normale variante al regolamento urbanistico.
Descrizione del progetto Wecologistic
Il progetto Wecologistic è così descritto nell’ Avviso pubblico di avvenuto deposito di istanza per il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale:
“Il progetto in esame riguarda la realizzazione di un impianto di smaltimento e recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi che per essere attuato necessita di autorizzazione integrata ambientale.
Le attività che si svolgeranno sono riconducibili ad operazioni di smaltimento rifiuti mediante il loro raggruppamento, ricondizionamento e deposito (operazioni D13, D14 e D15 dell’Allegato B al D.Lgs 152/06 e s.m.i.) propedeuticamente al loro invio ad altre operazioni di smaltimento, prevedendo di trattare rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.
E’ presvisto altresì di svolgere attività di gestione di rifiuti che siano destinati ad operazioni di recupero (operazioni R12 ed R13 dell’Allegato C al D.Lgs. 152/06 e s.m.i.), anche in questo caso funzionalmente alla preparazione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi al loro invio presso altri impianti e/o siti autorizzati.
La superficie totale interessata dall’impianto è di circa 36.000 m² di cui un capannone (denominato C5) di 10.000 m². Il capannone sarà fisicamente compartimentato in due distinte porzioni: quella oggetto di questo studio, dedicata alle attività di deposito temporaneo, miscelazione, ricondizionamento dei rifiuti, che prevede l’utilizzo della superficie più ampia di circa 8.000 m²; quella di circa 2.000 m² che non sarà dedicata all’insediamento dell’Impianto in questione e per la quale non è previsto in questa fase che sia utilizzata e/o occupata da beni o apparati. Le due parti del fabbricato sono completamente separate, dotate di ingressi ed uscite distinti e comunque logisticamente e fisicamente assolutamente non interferenti.”.
Questa la Sintesi non tecnica prodotta dalla stessa Wecologistic: SINTESI NON TECNICA Stabilimento WecoLogistic Località Ischia di Crociano, Piombino (LI)