Vendita 30% RIMateria: stop per rispetto cittadini

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PIOMBINO 23 otto­bre 2018 — A segui­to del comu­ni­ca­to di RIMa­te­ria che ren­de­va noto che la com­mis­sione esam­i­na­trice ave­va pre­so visione dell’offerta per l’acquisto del sec­on­do lot­to di 30% di azioni di RIMa­te­ria, che  era sta­to con­stata­to che era pre­sente un’offerta irrev­o­ca­bile che è sta­ta giu­di­ca­ta con­grua e  rispon­dente ai para­metri richi­esti e che quin­di sarebbe sta­ta sot­to­pos­ta nei prossi­mi giorni all’assemblea dei soci Asiu per l’approvazione,  Fab­rizio Callaioli, Pres­i­dente del Grup­po del Par­ti­to del­la Rifon­dazione Comu­nista in con­siglio comu­nale a Piom­bi­no, ha pre­sen­ta­to il seguente ordine del giorno allo stes­so con­siglio comu­nale:

«Con­sid­er­a­to che abbi­amo purtrop­po saputo solo oggi 23 otto­bre,  dal­la stam­pa locale, che è pre­vista, entro bre­vis­si­mo tem­po, la ces­sione defin­i­ti­va del sec­on­do grup­po di azioni di RIMa­te­ria (pari al 30% del cap­i­tale sociale) ad una soci­età pri­va­ta,
Con­sid­er­a­to che con ques­ta sec­on­da ces­sione di quote, la soci­età RIMa­te­ria diven­terebbe a mag­gio­ran­za pri­va­ta (ben 60% delle azioni), tan­to che nonos­tante le dichiarazioni del sin­da­co di Piom­bi­no, i Comu­ni del­la Val di Cor­nia perdereb­bero la mag­gio­ran­za nel con­siglio di ammin­is­trazione di RIMa­te­ria stes­sa e con essa la capac­ità effet­ti­va di ind­i­riz­zarne le scelte eco­nomiche e indus­tri­ali.
Con­sid­er­a­to che tale even­tu­al­ità ha provo­ca­to in cit­tà pre­oc­cu­pazione e con­tra­ri­età, al pun­to che si è for­ma­to un comi­ta­to, (denom­i­na­to Comi­ta­to di Salute Pub­bli­ca), che ha pro­pos­to l’indizione di un ref­er­en­dum con­sul­ti­vo, avente come que­si­to pro­prio la neces­sità di evitare la ces­sione delle sud­dette quote a soci­età pri­vate,
Con­sid­er­a­to che a nor­ma di Statu­to del Comune di Piom­bi­no si è inse­di­a­ta la com­mis­sione ref­er­en­daria, che ha lo scopo di decidere l’ammissibilità del que­si­to pro­pos­to,
Con­sid­er­a­to che la com­mis­sione, di cui fan­no parte politi­ci e fun­zionari comu­nali, un com­mis­sario indi­ca­to dal sin­da­co e un altro indi­ca­to dal comi­ta­to stes­so, si è già riu­ni­ta una vol­ta e ha deciso di ricon­vo­car­si per il 29 del mese di otto­bre, onde con­sen­tire a tut­ti i com­mis­sari di pren­dere visione dei doc­u­men­ti richi­esti agli enti dal­la com­mis­sione medes­i­ma,
Con­sid­er­a­to che tale ces­sione di quote, se pur pre­vista dalle ammin­is­trazioni locali, non era però ritenu­ta immi­nente, tan­to che nes­suno ne ha dato notizia né ai con­siglieri comu­nali, né ai com­mis­sari nom­i­nati nel­la com­mis­sione ref­er­en­daria,
Con­sid­er­a­to che tale notizia è tutt’altro che mar­ginale nel­la deci­sione cir­ca l’ammissibilità del que­si­to ref­er­en­dario rel­a­ti­vo alla ces­sione di quote, tan­to che ques­ta ces­sione rap­p­re­sen­ta l’oggetto stes­so del cosid­det­to sec­on­do que­si­to ref­er­en­dario.
Con­sid­er­a­to che la ces­sione del 30% delle quote di una soci­età (per un val­ore di oltre 2 mil­ioni di euro) non è cosa che si pos­sa fare nel giro di una set­ti­mana, ma che occor­rono tem­pi più lunghi e for­mal­ità adeguate, ci pare una inac­cetta­bile man­can­za di rispet­to nei con­fron­ti dei cit­ta­di­ni di Piom­bi­no, dei con­siglieri comu­nali ed infine del­la com­mis­sione ref­er­en­daria venire a conoscen­za di tut­ta ques­ta oper­azione con queste modal­ità,
Con­sid­er­a­to inoltre che rite­ni­amo asso­lu­ta­mente anti­de­mo­c­ra­ti­co impedire ai cit­ta­di­ni di esprimer­si tutte le volte in cui questi chiedono di far­lo, rite­ni­amo che ques­ta ces­sione fret­tolosa delle quote pos­sa non essere sta­ta atten­ta­mente val­u­ta­ta ed essendo ques­ta inseri­ta in una vicen­da che con­ta già molti e gravi errori commes­si da politi­ci di mag­gio­ran­za e ammin­is­tra­tori soci­etari dai pri­mi nom­i­nati, che han­no prodot­to un deb­ito di oltre 50 mil­ioni di euro (con le modal­ità più volte descritte in con­siglio), aus­pichi­amo che si voglia ral­lentare ques­ta ven­di­ta onde con­sen­tire ai cit­ta­di­ni di Piom­bi­no di esprimer­si,

il con­siglio comu­nale di Piom­bi­no dunque impeg­na:

il sin­da­co e la giun­ta a infor­mare il con­siglio medes­i­mo sui det­tagli del­la immi­nente ces­sione del sec­on­do grup­po di quote ad una soci­età pri­va­ta,
ad atti­var­si per fer­mare la pro­ce­du­ra di ven­di­ta del sud­det­to pac­chet­to azionario, almeno fino a quan­do la com­mis­sione ref­er­en­daria non si sia espres­sa sull’ammissibilità del que­si­to pro­pos­to dai cit­ta­di­ni di Piom­bi­no, e, nel caso, fino a quan­do non si sarà svolto il ref­er­en­dum».

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