Invitati i capigruppo, quello del Pd rifiuta

· Inserito in È accaduto, Lavoro e lavori

PIOMBINO 31 agos­to 2015 — Il capogrup­po del Pd in Con­siglio comu­nale a Piom­bi­no non parteciperà all’in­con­tro al quale era sta­to invi­ta­to dalle asso­ci­azioni Tof­fo­lut­ti, Res­ti­amo umani, Lavoro dig­nità e salute e Legam­bi­ente per dis­cutere dei prob­le­mi legati all’inse­di­a­men­to del­l’Afer­pi nel nos­tro ter­ri­to­rio. La moti­vazione è che «…La con­vo­cazione dei capi­grup­po coin­volge però liv­el­li isti­tuzion­ali che richiedono anche il rispet­to di regole for­mali, che poi sono la sostan­za di ogni rego­la di dis­cus­sione demo­c­ra­t­i­ca…».
La stes­sa seg­rete­ria del­la fed­er­azione Pd Val di Cor­nia-Elba  fa anche sapere che «…tut­tavia disponi­bile, in sede polit­i­ca, ad avviare con loro un con­fron­to, fuori da qual­si­asi tipo di stru­men­tal­iz­zazione, così come con­tin­uer­an­no a far­lo con i legit­ti­mi rap­p­re­sen­tan­ti dei lavo­ra­tori e le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria...».
È vero che le regole for­mali, sono la sostan­za del­la democrazia, ma fran­ca­mente è dif­fi­cile capire quale siano i motivi for­mali lesi. Ricor­diamo che le quat­tro asso­ci­azioni han­no spes­so man­i­fes­ta­to il loro pen­siero sul­la crisi di Piom­bi­no ed orga­niz­za­to dis­cus­sioni pub­bliche (https://www.stileliberonews.org/domande-necessita-decisioni-dopo-larrivo-di-cevital/) chieden­do recen­te­mente alle isti­tuzioni la con­vo­cazione di un Con­siglio Comu­nale aper­to in for­ma con­giun­ta con gli altri Con­sigli comu­nali del­la Val di Cor­nia. Il sin­da­co Giu­liani ave­va rispos­to annun­cian­do la  «con­vo­cazione a breve di un con­siglio comu­nale aper­to ai cit­ta­di­ni, con la parte­ci­pazione dei sin­daci del­la Val di Cor­nia, come momen­to di con­fron­to su queste tem­atiche».
Di segui­to il comu­ni­ca­to stam­pa del­la seg­rete­ria del­la fed­er­azione Pd Val di Cor­nia-Elba:

La fir­ma del con­trat­to d’ac­quis­to del­l’ex Luc­chi­ni e i suc­ces­sivi accor­di sin­da­cali han­no nel­lo stes­so tem­po aper­to una nuo­va prospet­ti­va di svilup­po e prob­le­mi che devono essere affrontati, pri­mo tra tut­ti quel­lo del­la ges­tione di un dif­fi­cile peri­o­do che richiederà anco­ra sac­ri­fi­ci da parte di tan­ti lavo­ra­tori costret­ti per un lun­go peri­o­do a fare i con­ti con i con­trat­ti di sol­i­da­ri­età e la cas­sa inte­grazione. Situ­azione aggra­va­ta dal­la situ­azione di alcune imp­rese del set­tore del­l’in­dot­to impos­si­bil­i­tate a far ricor­so agli ammor­tiz­za­tori sociali.
La vicen­da è segui­ta con la mas­si­ma atten­zione dalle isti­tuzioni locali, region­ali e dai sin­da­cati, ver­so i quali con­fer­mi­amo la nos­tra fidu­cia e a cui non fare­mo man­care l’ap­por­to costrut­ti­vo del nos­tro par­ti­to.

Ilvio Camberini, capogruppo Pd in Consiglio comunale a Piombino

Ilvio Cam­beri­ni, capogrup­po Pd in Con­siglio comu­nale a Piom­bi­no

Ci sem­bra per questo moti­vo inusuale e inop­por­tuno con­vo­care una riu­nione dei capi­grup­po in assen­za degli inter­locu­tori fon­da­men­tali, tan­to più se l’in­vi­to viene da libere asso­ci­azioni e nel­la sede di una di esse. Il Pd è disponi­bile ad aprire un con­fron­to politi­co con tut­ti sulle vicende fon­da­men­tali che riguardano il futuro del­la cit­tà e del
com­pren­so­rio. La con­vo­cazione dei capi­grup­po coin­volge però liv­el­li isti­tuzion­ali che richiedono anche il rispet­to di regole for­mali, che poi sono la sostan­za di ogni rego­la di dis­cus­sione demo­c­ra­t­i­ca.
Per questi motivi la seg­rete­ria del­la fed­er­azione del Pd ha con­di­vi­so con il pro­prio capogrup­po, Ilvio Cam­beri­ni, la deci­sione di non aderire all’in­vi­to rice­vu­to dalle quat­tro asso­ci­azioni, dichiaran­dosi tut­tavia disponi­bile, in sede polit­i­ca, ad avviare con loro un con­fron­to, fuori da qual­si­asi tipo di stru­men­tal­iz­zazione, così come con­tin­uer­an­no a far­lo con i legit­ti­mi rap­p­re­sen­tan­ti dei lavo­ra­tori e le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria che rap­p­re­sen­tano quel mon­do delle imp­rese che ha dura­mente sof­fer­to del­la crisi e che, rite­ni­amo, deb­ba con­tin­uare ad avere un ruo­lo impor­tante nel­la rior­ga­niz­zazione che sta inter­es­san­do la grande indus­tria e insieme l’in­tera econo­mia del ter­ri­to­rio.”.

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