Verso il 1° luglio organizzando “passerelle”
PIOMBINO 22 giugno 2017 — In questi giorni i canali televisivi ci dilettano con i racconti delle favolose “Passerelle della Moda”, spandendo ottimismo sulla tenuta del Made in Italy e per chissà quale meccanismo di metempsicosi volendoci convincere della tenuta dell’economia.
A Piombino assistiamo ad altre “Passerelle”: quelle dei rappresentanti (a vario titolo) delle forze di governo, che vengono anche qui a spandere dosi esagerate di ottimismo mescolato a bromuro. Ben due “Passerelle” nella stessa settimana!
La prima per spiegarci che la soluzione di tutti i mali dei lavoratori espulsi dai processi produttivi (e molti all’esaurimento degli ammortizzatori sociali) sta nella formazione. Finalizzata a cosa non è dato di sapere; forse a fare i questuanti a vita al politico di turno o sui vantaggi dell’emigrazione, magari con la spiegazione di come comportarsi nei paesi xenofobi.
Oggi per presentarci un’altra bella favola: inizieranno (non si sa quando né quanto dureranno) i lavori di completamento della 398! Peccato che sappia di stantio, come un dolcetto tenuto in frigo per una ventina d’anni e tirato fuori di tanto in tanto, quando serve. Applaudiremo quando (… e se) vedremo i cantieri!
Nessuno che ci venga a dire cosa succederà nei prossimi otto giorni.
È ormai oltre un mese, dalle promesse del ministro Calenda, che noi diciamo che il governo, a partire da quello locale per arrivare fino al nazionale, deve trovare un modo di mettere in sicurezza i lavoratori, con ogni mezzo, indotto compreso, con un accordo con l’imprenditore, se necessario, o senza di lui. Questo significa la garanzia della continuità produttiva ed il mantenimento dei contratti di solidarietà per i lavoratori Aferpi. Ma questo è solo il primo passo: l’imprenditore, se è lui che deve rimanere, deve essere fortemente vincolato alla presentazione di un piano industriale e finanziario che riguardi l’avvio immediato degli investimenti in siderurgia, con un partner esperto in posizione maggioritaria, con due forni elettrici (come da lui stesso garantito al momento dell’acquisto), del settore agroindustriale e del settore logistico. La sua permanenza, dopo due anni di immobilità totale, si giustifica solo a queste condizioni. Su questi obiettivi, all’apparenza, tutti sono d’accordo. Però nessuno ha voluto partecipare alle nostre azioni di mobilitazione, per le quali al contrario abbiamo ricevuto intimidazioni forti dall’amministrazione comunale, che ci voleva trattare come la massaia tratta lo sporco nel salotto buono: facendo finta di niente e nascondendolo sotto il tappeto. Soprattutto, nessuno ha fatto niente: l’unico, maldestro, tentativo di mobilitazione del sindacato sarebbe fallito se noi non avessimo aderito con le nostre modeste forze.
Dalla stampa apprendiamo di incontri più o meno segreti tra governo e proprietà, di incontri più o meno stabiliti con i sindacati. A governo e sindacati domandiamo:
- Dov’è il rispetto per la dignità dei lavoratori?
- Credete davvero di essere al mercato delle vacche?
- Davvero intendete presentare un qualsiasi straccio di accordo il 30 di giugno? Quando non ci sarà più tempo per discuterlo?
- È questo il vostro concetto di democrazia?
- È questa la maniera con la quale intendete la Costituzione su cui avete giurato? È questo il senso che date al suo Articolo 1 ?
Ministro Nencini, onorevole Velo,
a voi rivolgiamo queste sollecitazioni. Se avete il senso del ruolo che ricoprite, se davvero volete essere i rappresentanti di chi vi ha dato il suo voto, raccoglietele e trasformatele nel vostro impegno. Altrimenti sarete corresponsabili del tradimento dei lavoratori e di una comunità e la storia ve ne presenterà il conto.
Coordinamento Art. 1 – Camping CIG