Viaggio nel mondo dei non vedenti

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PIOMBINO 26 mag­gio 2015 — “La vera cecità” è quel­la “di chi può vedere ma non è più capace di far­lo. Per­ché obbli­ga­to incon­sapevol­mente a chi­ud­ere gli occhi. Per soprav­vi­vere”. E’ una delle frasi più sig­ni­fica­tive del libro reportage “Gli occhi den­tro” del gior­nal­ista Domeni­co Guar­i­no, (edi­zioni Piagge, pagine 130, 12 euro), un viag­gio alla scop­er­ta del mon­do dei non veden­ti e degli ipove­den­ti, che diven­ta una rif­les­sione crit­i­ca sul­la nos­tra soci­età occi­den­tale con­tem­po­ranea, tut­ta basa­ta sull’immagine e sull’apparire, che fa del­la vista e dell’estetica l’unico metro di val­u­tazione del­la realtà.
Il libro, real­iz­za­to a Firen­ze, ver­rà pre­sen­ta­to pub­bli­ca­mente a Piom­bi­no dall’associazione Spazio H con il patrocinio del Comune di Piom­bi­no giovedì 28 mag­gio alle 17 pres­so la sala con­feren­ze di Palaz­zo Appi­ani. Alla pre­sen­tazione inter­ven­gono Jens Mirannalti, fotografo, doc­u­men­tarista e reg­ista del film che accom­pa­gna il libro, l’assessore alle politiche sociali Margheri­ta Di Gior­gi, Leonil­da Mar­ti­ni pres­i­dente di Spazio H.
“L’im­pat­to con la cecità è per un vedente un’es­pe­rien­za sem­pre trau­mat­i­ca – è scrit­to nell’introduzione del libro – Lo è tan­to più in una soci­età, come la nos­tra occi­den­tale-con­tem­po­ranea, in cui tut­to viene fil­tra­to attra­ver­so la vista. In cui la vista è il pun­to di parten­za e di arri­vo delle nos­tre rif­les­sioni. Una soci­età basa­ta sul­l’ap­paren­za, sul­l’estet­i­ca, sul­l’im­mag­ine, sul­la for­mal­ità este­ri­ore, non può che con­sid­er­are la man­can­za del­la vista (o la caren­za) come un dram­ma inap­pella­bile. Un qual­cosa di incon­cepi­bile. Al lim­ite del sovver­si­vo”.
Rif­les­sioni che nascono dall’incontro con alcu­ni non veden­ti e che avviano pro­fonde con­clu­sioni: “Ci sono altre strade per vivere la nos­tra vita. Ci sono altri modi per trovare la felic­ità, altri sen­si da sco­prire, altre luci da vedere, altri fon­dali da esplo­rare. Per­ché evi­den­te­mente c’è sem­pre un altro modo. E qualche vol­ta quel modo è migliore. E non ved­er­lo è un errore o, peg­gio, un crim­ine”.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI PIOMBINO

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