Vita e morte dell’ammortizzatore speciale
PIOMBINO 6 novembre 2018 — Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al termine dell’incontro che ha avuto a Piombino con una delegazione di sindacalisti e di lavoratori di Aferpi che da giorni sono in presidio permanente e che gli hanno esposto tutte le loro preoccupazioni sulla materia degli ammortizzatori sociali ha affermato: «Da oltre un mese i lavoratori di Aferpi chiedono un incontro al ministro Luigi Di Maio. Vogliono certezze su come verranno trattati quanto alla cassa integrazione, ma non hanno ancora ricevuto alcuna risposta in proposito. Noi siamo dalla parte dei lavoratori ed uniamo la nostra, alla loro richiesta. I lavoratori hanno diritto alla dignità di avere una risposta.
È per questo che a breve farò un ulteriore incontro con Aferpi, con le maestranze e con i sindacati e poi sto valutando se chiedere, anche con una lettera, un incontro con il ministro Luigi Di Maio. Perché non basta avviare le cose. Poi occorre anche seguirle».
Poiché la genericità delle frasi rende difficile la comprensione di una materia già di per sé complicata cerchiamo di riassumere l’accaduto da cui scaturisce il problema.
Dal luglio 2017 i lavoratori di Aferpi (con il termine lavoratori Aferpi intendiamo anche i lavoratori di Piombino Logistics, così come fa nelle sue dichiarazioni il presidente Rossi, anche se tra gli uni e gli altri esistono piccole differenze insignificanti rispetto all’economia del discorso) usufruiscono di un ammortizzatore particolare chiamato CIGS/Solidarietà in regime “speciale” ex art. 42 comma 3 del decreto legislativo 148/2015 che sostanzialmente ha permesso il mantenimento per i lavoratori del livello di reddito garantito dal contratto di solidarietà vigente nel biennio 2015/ 2017. I criteri applicativi dell’ammortizzatore sociale suddetto (fu chiamato singolarmente “l’ammortizzatore”) furono stabiliti con il Decreto 99553 del 23 giugno 2017.
Fim, Fiom, Uilm e Rsu Aferpi–Piombino Logistics da parte loro ci tennero a precisare, il 30 giugno 2017 nell’occasione della sottoscrizione tra la procedura di amministrazione straordinaria della Lucchini e il gruppo Cevital di un “addendum” del contratto di vendita della Lucchini del 30 giugno 2015 (cfr Stile libero Idee dalla Val di Cornia Avanti con Aferpi e che dio ce la mandi buona), che «Per quanto riguarda l’ammortizzatore sociale sarà erogato fino al 31/12/2018 con la possibilità di prorogarlo per altri 18 mesi con le stesse caratteristiche salariali del contratto di solidarietà che abbiamo avuto fino al 30 giugno 2017».
In realtà se si esamina il documento di JSW Steel Italy “PIOMBINO — BUSINESS PLAN Informazioni per le OO.SS. del 6 giugno 2018″ leggiamo nel capitolo Ammortizzatori sociali: «L’attuale strumento Cigs/Solidarietà in regime “speciale” ex art. 42 comma 3 del 148/2015 trova il suo termine autorizzativo con il 31 dicembre 2018 e, contrariamente a quanto Aferpi poteva inizialmente sperare, non è ad oggi prevista la possibilità di proroga nel 2019 in quanto strumento non rifinanziato (o non rifinanziabile).
Per quanto sopra l’Azienda, numeri alla mano, avrebbe diritto ad ulteriori 14 mesi circa (da contestualizzare meglio a seconda delle opzioni che potranno essere scelte) di Cigs o Cigs/Solidarietà, se ricorressero i presupposti, secondo i dettami del 148/2015.
Tutto ciò considerato, nell’incontro del 12 aprile scorso presso il Ministero del Lavoro e delle PP.SS. con la consapevolezza del fatto che il Piano Industriale JSW necessita di accompagnamento ad hoc e quindi di adeguata copertura sociale, è emersa la possibilità di interrompere l’attuale strumento a fine novembre 2018 e richiedere l’utilizzo, fatte le dovute verifiche, di una Cigs in deroga appositamente finanziata per le aree di Crisi Complessa a disposizione della Regione Toscana».
Il termine di novembre 2018 è stato addirittura anticipato all’ottobre dato che Cevital e JSW Steel Italy che dovevano rispettare un parametro di sospensione media dal lavoro pari al 60% delle ore lavorabili hanno autorizzato più ore del 60% di sospensione dal lavoro e quindi JSW Steel Italy non ha più ore a disposizione. Di qui la necessità di passare alla cassa integrazione in deroga in disponibilità della Regione Toscana e autorizzazione del Ministero del lavoro.
Il passaggio da quello che fu definito “l’ammortizzatore” alla cassa integrazione in deroga comporterebbe una decurtazione media della retribuzione pari a circa 200/250 euro mensili senza maturazione dei ratei per ferie, trattamento di fine rapporto, tredicesima.
Inutile dire che l’azienda, oltretutto non più vincolata al rispetto delle percentuali di presenze a lavoro dato che siffatta cassa integrazione può essere anche a zero ore, sopporterebbe un costo inferiore vedendo attuato ciò che fu sottoscritto nel verbale di incontro del 12 giugno 2018, presso la sede del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE), da JSW Italy e organizzazioni sindacali nazionali ed accettato anche da Comune di Piombino e Regione Toscana nell’accordo di programma firmato il 24 luglio 2018:
«JSW Steel Italy srl si impegna affinché le società, oggetto del contratto di acquisto delle quote azionarie, manterranno gli attuali livelli occupazionali, evidenziando che gli stessi saranno mantenuti a condizione dell’effettiva disponibilità degli strumenti di integrazione salariale richiesti; e che il personale sarà impiegato come illustrato nella presentazione del business plan; JSW Steel Italy srl si impegna affinché le società così controllate stipulino con le OO.SS. Territoriali, in un ottica di massima disponibilità e dialogo continuo, accordi aziendali finalizzati alla richiesta del tipo di ammortizzatore sociale più idoneo in base alle esigenze aziendali ed in conformità con la normativa vigente;
è interesse comune delle parti quello di cercare, nelle sedi opportune, soluzioni che individuino trattamenti di miglior favore per i lavoratori a patto che ciò non comporti alcun onere aggiuntivo per le aziende».
Inutile dire infine che la situazione relativa agli ammortizzatori sociali è aggravata dal fatto che l’attività lavorativa in Aferpi è ancora molto precaria. Del resto la stessa JSW Steel Italy, sempre nel“PIOMBINO — BUSINESS PLAN Informazioni per le OO.SS. del 6 giugno 2018” a proposito della Fase 1 aveva scritto: «Questa fase include il riavvio delle operazioni di laminazione a Piombino mediante immissione di risorse finanziarie e forniture di materie prime. Una strategia di “go-to-market” dovrà essere implementata assicurando forniture regolari ai clienti in Italia e nei mercati internazionali.
JSW Steel Italy Srl si propone di riavviare i laminatoi (Treno Rotaie, Treno Barre e Treno Vergella) nella seconda metà del corrente anno 2018. Sono previsti interventi sugli impianti per la ripartenza. I tempi e i volumi dipendono sostanzialmente dalla risposta del mercato e dai tempi degli interventi tecnici, e solo parzialmente da JSW».
Il Comune di Piombino da parte sua ha emesso il seguente comunicato stampa:
Incontro con i sindacati questa mattina, prima in Costa Est con il presidente della Regione Rossi e poi in Comune con il vicesindaco Stefano Ferrini e gli assessori Ilvio Camberini e Carla Maestrini, sulla questione degli ammortizzatori sociali e dell’assenza di risposte da parte del governo. Nell’incontro in Comune sono state verificate le possibili azioni da mettere in campo per supportare lo stato di agitazione dei lavoratori.
“Non sono solo i sindacati ad aspettare una risposta dal Ministero del Lavoro, ma tutto questo territorio – ha detto Ferrini — Per questo abbiamo deciso di svolgere, come istituzioni, una pressione sul Ministero affinché questa risposta arrivi. Lo facciamo, d’accordo con le organizzazioni sindacali, richiedendo formalmente un incontro al Ministro Di Maio per venerdì 9 ed essendo presenti davanti al Ministero con gli altri sindaci ed amministratori delle città che hanno loro cittadini dipendenti di Aferpi o Piombino Logistics. Nell’occasione ribadiremo al Ministro la nostra richiesta per sbloccare le risorse necessarie alle bonifiche delle aree interne all’area siderurgica e la necessità di monitorare con estrema attenzione l’attuazione del piano industriale di JSW.
Abbiamo anche deciso di verificare, d’accordo con il presidente Rossi e con i consigliere Gianni Anselmi, la possibilità di utilizzare lavoratori in Cig a zero ore, insieme ai disoccupati di lungo periodo, in lavori per la messa in sicurezza e il ripristino di tutta la costa. Per parte nostra, nel caso in cui la Regione ritenesse possibile questa strada, siamo pronti a fare la nostra parte anche in termini economici. Dato che anche i sindacati hanno posto l’attenzione sul tema della formazione, ho informato loro sulle azioni che il Comune ha messo in piedi sul tema.
Infatti, proprio domani firmeremo con i sindacati, associazioni di categoria, d’industria e commercio artigianato e agricoltura e con le scuole superiori di Piombino un protocollo d’intesa per creare una rete permanente della formazione.
In questo modo, d’accordo con l’assessore regionale Cristina Grieco, potremo comunicare alla stessa Regione, in maniera più precisa e specifica, le esigenze formative provenienti dal mondo delle imprese e del lavoro, in modo da ottenere risorse in grado di cogliere le necessità del territorio.