Volendo fare un disastro tutto fatto per il meglio

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 2 luglio 2017 — Dai social ai luoghi più isti­tuzion­ali, quali su tut­ti il con­siglio comu­nale del 29 giug­no scor­so, ogni occa­sione è sta­ta buona per dis­cutere del­la ques­tione canile.
Cer­to è che le recen­ti dichiarazioni rese pub­bli­ca­mente dal cit­tadi­no che ha introdot­to il ricor­so con­tro il Comune, uscen­done total­mente vinci­tore, han­no rib­a­di­to quel­lo che noi con­vin­ta­mente ave­va­mo già dichiara­to: il prob­le­ma è sta­to gesti­to dal­l’am­min­is­trazione comu­nale nel modo peg­giore pos­si­bile. Del­la serie, volen­dosi impeg­nare a fare un dis­as­tro, non pote­va essere fat­to di meglio.
Un pri­mo grave errore l’am­min­is­trazione comu­nale lo com­mise anni fa, quan­do con­cesse il dirit­to ad edi­fi­care a poche decine di metri dal preesistente canile, sen­za pre­tendere dal costrut­tore le nec­es­sarie opere di insonoriz­zazione.
Un sec­on­do errore non può che essere ricon­dot­to alle ingen­ti somme di sol­di pub­bli­ci spese negli ulti­mi anni per ristrut­turare un canile che la stes­sa giun­ta ave­va già deciso di spostare altrove. In questo con­sapev­ole com­por­ta­men­to ci si chiede se non sia sta­to arreca­to un con­seguente dan­no erar­i­ale per le casse del Comune.
Un ter­zo errore infine si riscon­tra nel­la ges­tione del con­tenzioso giudiziale, specie se cor­risponde al vero il fat­to che il cit­tadi­no in ques­tione si era dichiara­to disponi­bile a non pros­eguire la causa lad­dove il Comune si fos­se impeg­na­to a trasferire i cani entro una data asso­lu­ta­mente con­grua — il 31 dicem­bre 2017- ma l’asses­sore Chiarei rifi­utò l’ac­cor­do.
L’epi­l­o­go è sta­to un doppio gra­do di giudizio ove il Comune è risul­ta­to soc­combente ed obbli­ga­to a pagare pure le spese legali del­la con­troparte.
La con­seguen­za di tut­to ciò è che il Comune si è trova­to in fret­ta e furia a prog­ettare un nuo­vo canile che costerà cir­ca 600mila euro (per 45 cani) ed a trasferire quei poveri cani pre­sen­ti, uniche vit­time di una ges­tione sceller­a­ta delle isti­tuzioni locali, assieme nat­u­ral­mente ai coni­u­gi che han­no vin­to la causa.
In tut­to ciò, appare davvero poco ele­gante l’ap­proc­cio di un asses­sore che si è soltan­to pre­oc­cu­pa­to di con­testare il legit­ti­mo atteggia­men­to di un cit­tadi­no, esasper­a­to dai rumori, invece che cer­care di com­pren­der­lo ed aiu­tar­lo, accettan­do la pro­pos­ta dig­ni­tosa che dal­lo stes­so era arriva­ta. Per­al­tro, l’av­o­ca­to Alessan­dro Napoleoni è sta­to tut­to meno che poco com­pren­si­vo, come invece si è volu­to far credere: lo stes­so ha pure rin­un­ci­a­to a met­tere in ese­cuzione una ordi­nan­za (quel­la di otto­bre 2016) che per legge era provvi­so­ri­a­mente esec­u­ti­va, nonos­tante in con­siglio comu­nale l’asses­sore Chiarei abbia sostenu­to stren­u­a­mente il con­trario; in altre parole, il ricor­rente è sta­to sin trop­po mag­nan­i­mo a non man­dare mesi fa gli uffi­ciali giudiziari a lib­er­are il canile; e non ci si lamen­ti allo­ra che il Tri­bunale del reclamo abbia dato solo 8 giorni per eseguire l’o­rig­i­nar­ia ordi­nan­za, per­ché il Comune lo dove­va fare da otto­bre e questo lo sape­va bene.
Siamo di fronte all’en­nes­i­ma ripro­va del­la inadeguatez­za di chi ammin­is­tra ques­ta cit­tà e gli errori, man­co a dir­lo, ricadono sem­pre sui cit­ta­di­ni e sulle loro tasche.
E dopo ques­ta imbaraz­zante ges­tione e dopo i pro­fusi impeg­ni di dare gius­ti­fi­cazioni che non pos­sono essere trovate, ci auguri­amo che l’in­ter­esse del­la giun­ta ritorni ai prob­le­mi che attanagliano la nos­tra cit­tà, dal lavoro alla sicurez­za, per dare una svol­ta al futuro dei cit­ta­di­ni, che non può essere solo ed uni­ca­mente fat­to di una des­o­la­ta fab­bri­ca e di ammor­tiz­za­tori sociali.

Francesco Fer­rari
Fratel­li d’I­talia — AN

Una risposta a “Volendo fare un disastro tutto fatto per il meglio”

  1. Zoe Picchi says:

    Ma qual­cuno di voi si è pre­so la briga di inter­pel­lare le carte del tri­bunale pri­ma di scri­vere questo arti­co­lo? Non mi pare pro­prio che sia del tut­to iner­ente ai fat­ti! Igno­rare i fat­ti real­mente accadu­ti e scriverne non aiuterà cer­to nes­suno a capire meglio ques­ta sto­ria.

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