Voltarsi indietro non è costruire il nuovo

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pervenuta in redazione

SUVERETO 11 dicem­bre 2014 — L’eletto seg­re­tario del PD di Livorno, Loren­zo BACCI, appe­na elet­to, ha avan­za­to la pro­pos­ta di super­are la divi­sione tra le aree Val di Cor­nia e Elba con Livorno per portare una orga­niz­zazione polit­i­ca uni­taria che superi le due Fed­er­azioni e lo affer­ma soste­nen­do che parte dal­la con­cretez­za delle cose. Come elet­tore del PD riten­go che l’idea non por­ta niente di nuo­vo anzi rischia forte­mente di riportare indi­etro le atten­zioni del­la polit­i­ca che invece dovrebbe saper guardare avan­ti. Le prospet­tive del­la polit­i­ca mi sem­bra che indi­cano chiara­mente che gli sguar­di non pos­sono essere lim­i­tati ad un solo ter­ri­to­rio e per giun­ta ai vec­chi con­fi­ni di province che tut­ti, almeno in teo­ria, abbi­amo dichiara­to di vol­er super­are. Oggi ed anco­ra di più per il futuro quel­lo che deve con­tare è una forte iden­tità eco­nom­i­ca, ambi­en­tale, ter­ri­to­ri­ale e stor­i­ca, con in più la con­sapev­olez­za di costru­ire prog­et­ti per il futuro che siano, non dico sovrap­poni­bili, ma sicu­ra­mente molto inter­scam­bi­a­bili.
Per il PD di Livorno i prob­le­mi sono tan­ti, a par­tire dal tentare di ricon­quistare il suo comune, per­so con evi­dente dis­tan­za dai pro­pri cit­ta­di­ni elet­tori, ma non può cer­to aiutare l’esportazione dei prob­le­mi per cer­care di recu­per­are quel­lo che abbi­amo get­ta­to alle ortiche in ter­mi­ni di con­sen­so elet­torale, per­ché sia chiaro che quan­do per­diamo una elezioni non sono i mer­i­ti degli altri che dan­no il risul­ta­to, sono soprat­tut­to i nos­tri demer­i­ti che pro­ducono la dis­tan­za dis­trut­ti­va del­la nos­tra pre­sen­za.
La stes­sa cosa è suc­ces­sa anche a Suvere­to, nel­la nos­tra Val di Cor­nia, e il ten­ta­ti­vo di recu­per­are il ter­reno get­ta­to via, pas­sa da scelte che dovre­mo fare qui e che nes­suno dall’esterno potrà far­ci recu­per­are quel­lo che abbi­amo noi stes­si get­ta­to dal­la fines­tra. Abbi­amo bisog­no di fare scelte di polit­i­ca di gov­er­no, da porre al con­fron­to, dob­bi­amo fare cioè tut­to quel­lo che non siamo rius­ci­ti a fare pri­ma e che se non sapre­mo coin­vol­gere i cit­ta­di­ni sulle nos­tre pro­poste, ammes­so che le abbi­amo, non potremo davvero recu­per­are niente ne qui e nem­meno a Livorno.
Sono pro­prio i nuovi asset­ti isti­tuzion­ali che dovran­no aiutar­ci a capire il nuo­vo che non pos­si­amo elud­ere, sen­za rin­negare niente e nes­suno, ma facen­do del­la conoscen­za una reale virtù. Dal mio modesto pun­to di vista le cose sono chiare, non dette e scritte da me, proven­gono da rif­les­sioni già fat­te da altri che con­di­vi­do. Livorno oltre ad una bel­la fet­ta del­la ex-provin­cia (mi piace già con­sid­er­ar­la così, per­ché vor­rei super­ar­le non solo a parole) deve saper guardare al nord di se stes­sa, all’area vas­ta con Pisa, il suo aero­por­to e la parte costiera del nord del­la Toscana. Così potrà costru­ire prog­et­ti che guardano il futuro che trac­ciano strade nuove che han­no reale con­sis­ten­za e capac­ità di attrazione.
Così come la Val di Cor­nia e Piom­bi­no, oltre che ricostru­ire quel­lo che il PD ha dis­trut­to in questi anni (mi riferisco alla sovra-comu­nal­ità impor­tan­tis­si­ma) dovrà saper guardare i pro­prio con­fi­ni sia del nord, dell’est e del sud, per met­tere insieme una rif­les­sione a tut­to cam­po ed a più voci, che met­ta le basi per una con­feren­za pro­gram­mat­i­ca essen­ziale per costru­ire qualunque domani. Sono anni che sti­amo pren­den­do in giro noi stes­si, pas­si­amo da una pro­pos­ta all’altra, sen­za lega­mi ogget­tivi con rif­les­sioni col­let­tive e plurime. Questo serve anche a Livorno, altro che pen­sare di rimet­tere insieme pezzi di ter­ri­to­rio per super­are dif­fi­coltà del­la polit­i­ca prove­niente dal nos­tro vec­chio modo di gov­ernare.

Wal­ter Gasperi­ni

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