Votazioni: sindaci e consigli sulla rampa di lancio
PIOMBINO 21 maggio 2019 - I cittadini dei Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto voteranno DOMENICA 26 MAGGIO 2019 per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali. Nella Val di Cornia non si voterà per il Comune di Sassetta. Le elezioni amministrative (scheda azzurra) sono abbinate a quelle per il rinnovo del Parlamento europeo (scheda rossa).
I cittadini saranno chiamati alle urne, solo nella giornata di domenica dalle 7 alle 23. Terminate le operazioni di voto, verrà immediatamente effettuato lo scrutinio delle elezioni europee. A partire dalle 14 di lunedì 27 maggio 2019 inizierà lo spoglio delle schede per le elezioni comunali.
Per la consultazione amministrativa possono votare tutti i cittadini iscritti nella liste elettorali che abbiano compiuto 18 anni entro il giorno della votazione. Ciascuno di essi potrà esprimere il proprio voto presentando un documento e la tessera elettorale nella sezione che gli è stata assegnata.
È particolarmente pressante, in questa circostanza, l’avvertimento a controllare preventivamente se, nella propria tessera elettorale, esiste ancora almeno uno spazio per accogliere il timbro che il presidente dovrà imprime una volta avvenuta la votazione. Se non vi fossero spazi e tutta la tessera fosse completamente riempita, l’elettore è invitato a presentarsi in Comune dove riceverà una nuova tessera. Non è consentito il voto con una tessera priva di spazi per ospitare il timbro. Analogamente, in caso di smarrimento della tessera, l’elettore può chiederne un duplicato in Comune. Gli uffici elettorali dei Comuni resteranno aperti il 25 e 26 maggio dalle 9 alle 18 ed il 26 maggio, giorno delle elezioni, dalle 7 alle 23.
In ogni Comune vengono allestite, prevalentemente negli edifici scolastici, le sezioni elettorali destinate ad accogliere i votanti e a consentire loro l’espressione del voto. In tutta la Val di Cornia saranno predisposte 63 sezioni elettorali ordinarie più una speciale per i degenti all’ospedale di Villa Marina.
In ogni sezione elettorale lavoreranno un presidente, scelto in un albo dei presidenti di seggio, dal presidente della Corte d’Appello di Firenze, quattro scrutatori, nominati dalla commissione elettorale comunale utilizzando l’apposito albo degli scrutatori. Tra di essi, a scelta del presidente, verrà nominato un vicepresidente. Sempre scelto dal presidente, tra persone di sua fiducia, nel seggio lavorerà anche un segretario. Prima dell’inizio delle operazioni di voto i delegati delle singole liste partecipanti alla competizione elettorale potranno designare fino a due rappresentanti di lista, uno effettivo e l’altro supplente, che avranno il compito di sorvegliare sulla regolarità delle operazioni.
Per i suoi uffici al presidente verrà liquidato un onorario forfettario di 150 euro maggiorato di 37 euro per la presenza della doppia elezione (amministrative e europee). Agli scrutatori e al segretario verranno invece corrisposti 120 euro più 25 per la doppia elezione. Nulla spetterà invece ai rappresentanti di lista.
Come è noto gli elettori votano in una cabina elettorale nella quale, per assicurare la segretezza dell’espressione del diritto di voto, è vietato introdurre telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini.
Il presidente della sezione elettorale, all’atto della presentazione del documento di identificazione e della tessera elettorale da parte dell’elettore, inviterà l’elettore stesso a depositare le apparecchiature indicate di cui è al momento in possesso. Le apparecchiature verranno ovviamente restituite a voto avvenuto. Sono previste pene pesanti per i trasgressori.
Diverso è il criterio di votazione tra i Comuni sotto i 15mila abitanti (Campiglia Marittima, San Vincenzo e Suvereto) e il Comune di Piombino che supera abbondantemente la soglia dei 15mila abitanti.
Nel primo caso si voterà in un unico giorno, appunto domenica 26. Non sono previsti secondi turni. Ogni candidato sindaco è a capo ed è sostenuto da una sola lista di riferimento e vincerà le elezioni chi, indipendentemente dalla affluenza al voto, otterrà il maggior numero di voti validi.
Per voti validi si intendono quelli espressi, esclusi schede o voti nulli e schede bianche. Come conseguenza la lista del candidato sindaco risultato vincitore otterrà una quota largamente maggioritaria di seggi che varia da Comune a Comune a seconda del numero degli abitanti. Solo nell’eccezionale caso di un pareggio di voti tra i candidati sindaci è previsto un ballottaggio che avrà luogo domenica 9 giugno.
Nel caso del Comune di Piombino i candidati sindaci possono, invece, essere appoggiati da una o più liste di riferimento e le norme elettorali prevedono un turno di ballottaggio tra i due candidati sindaci più votati se nessuno di loro otterrà la maggioranza assoluta dei voti validi.
COMUNE DI PIOMBINO
Il Comune di Piombino, alla data del primo gennaio 2018, contava 33.855 abitanti. Come conseguenza l’ente rientra nella fascia dei Comuni tra 30.001 e 100.000 abitanti. Per essi è previsto un primo turno elettorale (domenica 26 maggio) e nel caso che nessuno di candidati ottenga il 50 per cento più un voto dei voti validi si procederà al ballottaggio nella sola giornata di domenica 9 giugno.
Nel Comune di Piombino gli iscritti al voto sono 27.506 tra cui 14.443 donne e 13.063 uomini. Essi si esprimeranno in 39 sezioni elettorali distribuite nel territorio comunale più una sezione speciale per i degenti in ospedale. Per ogni esigenza relativa al voto, gli elettori possono chiamare il Comune di Piombino ai numeri 0565 63214 o 0565 63215.
Per presentare le liste elettorale le singole forze politiche hanno dovuto raccogliere un numero di firme tra 175 e 350.
A Piombino sono 24 i consiglieri da eleggere. Quindi ogni lista ha potuto presentare fino ad un massimo di 24 candidati consiglieri (il minimo previsto per il Comune è di 16) oltre al candidato sindaco. Nella composizione delle liste si è dovuta rispettare la rappresentanza di genere prevista dalla legge con un terzo dei consiglieri per il genere meno presente (8) e due terzi per l’altro (16).
Cinque anni fa, nel maggio 2014, nel Comune di Piombino venne eletto sindaco al primo turno il candidato sindaco Massimo Giuliani che ottenne 10.332 voti (55,47%). Giuliani era sostenuto da tre liste: Pd (48,05%), Spirito Libero ((3,94%) e Sinistra per Piombino (3,74%). Alla consultazione oltre a Giuliani parteciparono sette candidati sindaco: Fabrizio Callaioli (Rifondazione comunista), Fabrizio Pierini (L’alternativa NCD), Daniele Pasquinelli (Movimento 5 Stelle), Marina Riccucci (Un’altra Piombino), Francesco Ferrari (Forza Italia), Riccardo Gelichi (Ascolta Piombino) e Luigi Coppola (Svolta popolare). L’affuenza alle urne fu del 69,26 per cento.
Primo turno
Sono state presentate e gareggeranno complessivamente 12 liste. Nei Comuni sopra i 15mila abitanti il sistema elettorale dà la possibilità per ogni candidati sindaco di avere collegamenti con liste che quel candidato sostengono.
I candidati alla carica di sindaco sono cinque ed esattamente, secondo l’ordine di sorteggio avvenuto dopo l’ammissione delle liste al voto:
1 – Anna Tempestini, candidata sindaco con le seguenti tre liste collegate che la appoggiano:
A — Lista “Anna per Piombino” con primo della lista Maurizio Grassi;
B – Lista “Partito democratico” con primo della lista Bruna Geri;
C – Lista “Futuro a sinistra” con primo della lista Luciano Gabrielli.
2 – Daniele Pasquinelli, candidato della lista “Movimento Cinque stelle”
3 – Fabrizio Callaioli, candidato sindaco della lista “Rifondazione comunista”
4 – Francesco Ferrari, candidato con le sei liste collegate che lo appoggiano:
A – Lista “Ascolta Piombino” con primo della lista Riccardo Gelichi;
B – Lista “Lega Salvini” con primo della lista Manfredi Potenti;
C – Lista “Forza Italia- Udc” con primo della lista Maurizio Aurioso;
D – Lista “Fratelli d’Italia” con primo della lista Luca Guidi;
E –Lista “Lavoro & ambiente” con primo della lista Carla Bezzini.
F – Lista “Ferrari sindaco” con primo della lista Giuliano Parodi;
5 – Stefano Ferrini, candidato sindaco della lista “Spirito libero”.
La lista di colore azzurro, che verrà consegnata agli elettori, presenta, nell’ordine, distribuiti in senso verticali, il nome del primo candidato sindaco sorteggiato (Anna Tempestini) sotto al quale in tre riquadrati, anch’essi posti verticalmente, sono riportati i simboli delle liste di appoggio con accanto due righe per l’eventuale espressione delle preferenze. Seguono poi i rettangoli, posti ancora verticalmente con i nomi del secondo candidato estratto (Daniele Pasquinelli, con il relativo simbolo della lista di appoggio e le due righe per le eventuali preferenze e del terzo candidato sindaco estratto (Fabrizio Callaioli), con il relativo simbolo della lista di appoggio e le due righe per le eventuali preferenze.
Ancora procedendo in basso troviamo il rettangolo con il nome del quarto candidato sindaco estratto (Francesco Ferrari) sotto il quale sono riportati gli spazi rettangolari con le sei liste che lo sostengono ognuna comprensiva del proprio simbolo e delle due righe per le eventuali preferenze. La disposizione delle sei liste sulla scheda è stata realizzata su due colonne come segue: nella prima colonna subito a sinistra sotto il nome del candidato sindaco è riportata la lista Fratelli d’Italia, subito a destra nella seconda colonna figura la lista Lega Salvini, quindi, sotto di nuovo a sinistra la lista Forza Italia Udc, che ha accanto, nella colonna di destra, la lista Ferrari sindaco. Infine ancora sotto a sinistra la lista Ascolta Piombino e a destra la lista Lavoro & ambiente.
Nell’ultima posizione della scheda figura il rettangolo con il nome del candidato sindaco Stefano Ferrini con sotto il simbolo della lista di appoggio Spirito libero e le due righe per le eventuali preferenze.
Al primo turno di votazione l’elettore può scegliere di votare nei seguenti modi diversi:
- tracciando solo un segno sul contrassegno di lista preferita. Nel caso il voto si intende attribuito alla lista e al candidato sindaco collegato;
- tracciando solo un segno sul rettangolo che contiene il nome e cognome del candidato sindaco preferito, non scegliendo alcuna lista collegata. In tal caso il voto è attribuito solo al candidato sindaco prescelto;
- tracciando un segno sul rettangolo che contiene il nome e cognome del candidato sindaco preferito e un segno sul contrassegno di una lista ad esso collegata. In tal caso il voto si intende attribuito al candidato alla carica di sindaco e alla lista collegata;
- tracciando un segno sul rettangolo che contiene il nome e cognome del candidato sindaco preferito e un segno sul contrassegno di una delle liste ad esso NON collegata (è il cosiddetto “voto disgiunto”). In tal caso il voto è attribuito al candidato sindaco prescelto ed alla lista votata.
Le preferenze
Contestualmente l’elettore può esprimere fino a due voti di preferenza per i candidati consiglieri compresi solo nella lista prescelta: per farlo deve scrivere il cognome del prescelto o dei prescelti nelle apposite righe a fianco del simbolo della lista. In caso di candidati con lo stesso cognome va specificato anche il nome di battesimo. Nel caso di un candidato con due cognomi per indicare la preferenza basterà scriverne uno dei due. Se si vogliono esprimere due preferenze va rispettata la rappresentanza di genere. Cioè si deve indicare il nome di un uomo e quello di una donna pena l’annullamento della seconda preferenza.
Nel primo turno potrà essere eletto il candidato sindaco che avrà ottenuto il 50 per cento dei voti validi più uno.
In caso di elezione al primo turno bisognerà verificare se al sindaco eletto spetterà il cosiddetto premio di maggioranza. Per ottenere il premio di maggioranza il sindaco eletto al primo turno dovrà soddisfare i seguenti requisiti previsti dal 10 comma dell’articolo 73 del Testo unico degli enti locali e cioè la lista o le liste che lo sostengono devono aver ottenuto almeno il 40 per cento dei voti validi ma non aver conseguito almeno il 60 per cento dei seggi del consiglio comunale (nel caso di Piombino 16). Il premio di maggioranza non viene assegnato se, pur in presenza dei precedenti due requisiti, nella votazione almeno una delle liste o di un gruppo di liste collegate abbia superato il 50 per cento dei voti validi.
Per effettuare l’eventuale assegnazione del premio di maggioranza, preliminarmente, attraverso l’applicazione del metodo d’Hondt, o delle divisioni successive, viene definita una ripartizione proporzionale dei 24 seggi del consiglio comunale tra le tutte le coalizioni o liste singole che hanno ottenuto voti validi. Non sono ammesse alla ripartizione dei seggi le liste che non abbiano raggiunto, al primo turno di votazione, la soglia del tre per cento dei voti validi (è la cosiddetta soglia percentuale di sbarramento) e che non facciano parte di nessuna coalizione di liste che abbia superato tale soglia.
Stabiliti i seggi spettanti a ciascuna coalizione o a ogni lista singola, si verifica, appunto, se sussistono i presupposti per l’assegnazione del premio di maggioranza.
Se non ci sono le condizioni per l’attribuzione del premio di maggioranza, risultano eletti i consiglieri definiti con la precedente applicazione del metodo d’Hondt. È questa, spesso, la condizione definita comunemente dell’ ”anatra zoppa” ad indicare un sindaco eletto che si ritrova con gravi difficoltà a trovare una maggioranza consiliare che lo sostenga (vedi Comuni di Lecce, Bolzano, Isernia, Maddaloni, Battipaglia) .
Nel caso in cui nessun candidato abbia, invece, raggiunto la quota di consensi necessaria per passare al primo turno di dovrà procedere ad un secondo turno di votazione che avrà luogo domenica 9 giugno.
Secondo turno
Al secondo turno di voto, comunemente indicato come ballottaggio, partecipano i due candidati sindaci che hanno ottenuto il maggiore numero di voti validi nel primo turno di votazione.
In caso di parità di voti validi, tra i candidati alla carica di sindaco, è ammesso al ballottaggio il candidato collegato con la lista o il gruppo di liste per l’elezione del consiglio comunale che ha conseguito la maggiore cifra elettorale complessiva, cioè la somma dei voti conseguiti in tutte le sezioni elettorali dalla liste collegate. A parità di cifra elettorale, partecipa al ballottaggio il candidato più anziano di età.
Per i candidati ammessi al ballottaggio rimangono fermi i collegamenti con le liste dichiarati al primo turno.
Tuttavia essi hanno la facoltà, entro sette giorni dal primo turno di votazione (cioè entro il 2 giugno 2019), di dichiarare il collegamento con ulteriori liste rispetto a quelle che erano ad essi collegate nel primo turno di votazione.
Al secondo turno di votazione è proclamato eletto sindaco il candidato che otterrà il maggiore numero di voti validi.
In caso di parità di voti validi, è proclamato eletto sindaco il candidato appoggiato dalla lista o dal gruppo di liste più votati (maggiore cifra elettorale).
In caso di ulteriore parità viene proclamato eletto sindaco il candidato più anziano di età.
Una volta eletto il sindaco, viene anche definita la composizione del consiglio comunale per la quale si tiene conto dei risultati del primo turno e degli eventuali nuovi collegamenti al momento del ballottaggio.
L’attribuzione dei seggi viene effettuata con l’eventuale assegnazione del premio di maggioranza alla lista o al gruppo di liste collegate al sindaco proclamato eletto. Al secondo turno viene meno il requisito del minimo del 40 per cento dei validi e quindi un sindaco, eletto dopo il ballottaggio, ottiene, per la lista o le liste che lo sostengono, il 60 per cento dei seggi se non li ha già ottenuti in seguito ai voti ricevuti. Sempre che nessuna lista o gruppo di liste abbia, al solito, superato al primo turno il 50 per cento dei voti validi.
Stabiliti i seggi che spettano a ciascuna lista o gruppo di liste, è necessario determinare gli eletti tra i candidati alla carica di consigliere. In primo luogo sono proclamati eletti i candidati sindaci, non risultati eletti, collegati a liste che abbiano ottenuto almeno un seggio. Successivamente viene il 60 per cento dei seggi spettanti alla coalizione vincente (15 per Piombino) applicando il metodo D’Hondt alla cifra di lista, cioè alla somma dei voti ottenuti in ogni singola sezione elettorale dalle liste che appoggiano il candidato sindaco vincitore. Nel caso in cui il candidato sindaco vincitore sia sostenuto da una sola lista, la definizione dei consiglieri che gli spettano avviene con riferimento all’ordine decrescente dei candidati inseriti nella lista.
Si procede quindi alla attribuzione dei seggi rimasti (40% del totale meno i seggi spettanti ai candidati sindaci non risultati eletti). Anche in questo caso si applica il metodo D’Hondt per definire i seggi spettanti in totale alle coalizioni e alle liste singole liste non vincenti per poi assegnare i seggi all’interno di ogni singola lista sulla base delle cifre individuali, cioè della somma, per ogni candidato consigliere, delle preferenze ottenute più i voti conseguiti dalla lista a cui il candidato appartiene.
COMUNE DI CAMPIGLIA MARITTIMA
Il Comune di Campiglia Marittima, alla data del primo gennaio 2018, contava 13.018 abitanti. Come conseguenza l’ente rientra nella fascia dei Comuni tra 11.001 e 15.000 abitanti.
Nel Comune di Campiglia Marittima gli iscritti al voto sono 10.467 tra cui 5.475 donne e 4.992 uomini. Essi si esprimeranno in tredici sezioni elettorali distribuite nel territorio comunale. Per ogni esigenza relativa al voto, gli elettori possono chiamare il Comune di Campiglia al numero 0565 839324.
Per presentare le liste elettorale le singole forze politiche hanno dovuto raccogliere un numero di firme tra 100 e 200.
A Campiglia Marittima sono sedici i consiglieri da eleggere. Quindi ogni lista ha potuto presentare fino ad un massimo di 16 candidati consiglieri (il minimo previsto è di 12) oltre al candidato sindaco. Nella composizione delle liste si è dovuta rispettare la rappresentanza di genere prevista dalla legge con un terzo dei consiglieri per il genere meno presente. Con gli arrotondamenti, previsti dalla legge, si è giunti ai 6 per il genere meno rappresentato e ai 10 per l’altro.
Nel Comune di Campiglia Marittima, tre sono le liste in gara. Allo loro accettazione è stato effettuato un sorteggio che ha deciso la collocazione delle tre liste nella scheda elettorale e anche nello spazio dei tabelloni per la propaganda elettorale.
I tre simboli saranno disposti nella scheda elettorale in senso verticale: in alto sarà presente la lista “Marconi sindaco”, con candidato sindaco Giovanni Marconi, al centro la lista “Campiglia Comune” con candidato sindaco Alberta Ticciati e in basso la lista “Gruppo 2019” con candidato sindaco Nicola Bertini.
Sotto il simbolo di ciascuna lista ed il nome del relativo candidato sindaco, nella scheda elettorale distribuita nel Comune di Campiglia Marittima, sono presenti due righe nelle quali potranno essere espresse fino a due preferenze tra i candidati consiglieri comunali da indicarsi nella lista del candidato sindaco prescelto.
Chi opterà per le due preferenze dovrà indicare candidati di sesso diverso pena l’annullamento della seconda preferenza. Per esprimere proprie preferenze si dovrà indicare il cognome del candidato consigliere o dei candidati consiglieri. In caso di presenza in lista di candidati con lo stesso cognome, per indicare la propria preferenza, si dovrà indicare cognome e nome. Per esprimere il proprio voto si dovrà tracciare una croce o sul simbolo della lista o sul nome del candidato sindaco. In questo caso il voto verrà attribuito al candidato sindaco e conseguentemente alla sua lista. Oppure si potrà manifestare solo il proprio voto di preferenza per uno o due candidati consiglieri. In questo caso il voto andrà al candidato sindaco e conseguentemente alla sua lista oltre che entrare nel conteggio delle preferenze per i candidati consiglieri.
Come detto, verrà eletto sindaco il candidato che otterrà il maggior numero di voti. Alla lista che lo ha appoggiato andranno i 2/3 dei seggi (cioè 11) distribuiti in base alle preferenze ottenute da ciascun candidato. Alle altre liste andranno i restanti seggi (5), attribuiti tra le liste di minoranza con il metodo d’Hondt o delle divisioni successive fermo restando che il primo dei seggi conquistati da ogni singola lista di minoranza andrà al candidato sindaco della stessa lista.
Il sindaco eletto procederà poi alla scelta della giunta comunale che, nel caso di Campiglia, sarà composta da cinque assessori oltre al sindaco stesso. Gli assessori potranno essere indicati tra gli eletti al consiglio comunale e, in questo caso, i prescelti dovranno dimettersi dalla carica ottenuta con le elezioni, oppure potranno essere nominati fuori del consiglio comunale, tra i cittadini elettori.
Cinque anni fa, nel maggio 2014, nel Comune di Campiglia Marittima venne eletta sindaco per la seconda volta la candidata Rossana Soffritti della lista “Campiglia democratica” che ottenne 3.544 voti (50,56%). Alla consultazione presero parte, oltre alla prima cittadina uscente Soffritti, quattro candidati sindaci: Manrico Gasperini (“Rifondazione comunista”), Daniele Scafaro (“Il Comune dei cittadini”), Federico Pazzaglia (“Scelta civica centro destra”) e Daniele Fioretti (“Movimento cinque stelle”).
COMUNE DI SAN VINCENZO
Il Comune di San Vincenzo, alla data del primo gennaio 2018, contava 6.827 abitanti. Come conseguenza l’ente rientra nella fascia dei Comuni tra 5.001 e 10.000 abitanti.
Nel Comune di San Vincenzo gli iscritti al voto sono 5.655 tra cui 2.966 donne e 2.689 uomini. Essi si esprimeranno in otto sezioni elettorali distribuite nel territorio comunale. Per ogni esigenza relativa al voto, gli elettori possono chiamare il Comune di San Vincenzo al numero 0565 707202.
Per presentare le liste elettorale le singole forze politiche hanno dovuto raccogliere un numero di firme tra 60 e 120.
A San Vincenzo sono dodici i consiglieri da eleggere. Quindi ogni lista ha potuto presentare fino ad un massimo di 12 candidati consiglieri (il minimo previsto per il Comune è di 9) oltre al candidato sindaco.
Nella composizione delle liste si è dovuta rispettare la rappresentanza di genere prevista dalla legge con un terzo dei consiglieri per il genere meno presente (4) e due terzi per l’altro (8).
Nel Comune di San Vincenzo, tre sono le liste in gara. Alla loro accettazione è stato effettuato un sorteggio che ha deciso la collocazione delle tre liste nella scheda elettorale e anche nello spazio dei tabelloni per la propaganda elettorale.
I tre simboli saranno disposti nella scheda elettorale in senso verticale: in alto sarà presente la lista “San Vincenzo futura”, con candidato sindaco Fausto Bonsignori, al centro la lista “San Vincenzo c’è” con candidato sindaco Alessandro Massimo Bandini e in basso la lista “Svoltiamo” con candidato sindaco Luca Cosimi.
Sotto il simbolo di ciascuna lista ed il nome del relativo candidato sindaco, nella scheda elettorale distribuita nel Comune di San Vincenzo, sono presenti due righe nelle quali potranno essere espresse fino a due preferenze tra i candidati consiglieri comunali da indicarsi nella lista del candidato sindaco prescelto.
Chi opterà per le due preferenze dovrà indicare candidati di sesso diverso pena l’annullamento della seconda preferenza. Per esprimere proprie preferenze si dovrà indicare il cognome del candidato consigliere o dei candidati consiglieri. In caso si presenza in lista di candidati con lo stesso cognome, per indicare la propria preferenza, si dovrà indicare cognome e nome.
Per esprimere il proprio voto si dovrà tracciare una croce o sul simbolo della lista o sul nome del candidato sindaco. In questo caso il voto verrà attribuito al candidato sindaco e conseguentemente alla sua lista. Oppure si potrà manifestare solo il proprio voto di preferenza per uno o due candidati consiglieri. In questo caso il voto andrà al candidato sindaco e conseguentemente alla sua lista oltre che entrare nel conteggio delle preferenze per i candidati consiglieri.
Come detto, verrà eletto sindaco il candidato che otterrà il maggior numero di voti. Alla lista che lo ha appoggiato andranno i 2/3 dei seggi (cioè 8) distribuiti in base alle preferenze ottenute da ciascun candidato. Alle altre liste andranno i restanti seggi (4), attribuiti tra le liste di minoranza con il metodo d’Hondt o delle divisioni successive fermo restando che il primo dei seggi conquistati da ogni singola lista di minoranza andrà al candidato sindaco della stessa lista.
Il sindaco eletto procederà poi alla scelta della giunta comunale che, nel caso, sarà composta da quattro assessori oltre al sindaco stesso. Gli assessori potranno essere indicati tra gli eletti al consiglio comunale e, in questo caso, i prescelti dovranno dimettersi dalla carica ottenuta con le elezioni, oppure potranno essere nominati fuori del consiglio comunale, tra i cittadini elettori.
Cinque anni fa, nel maggio 2014, nel Comune di San Vincenzo venne eletto sindaco il candidato della lista “San Vincenzo c’è” Massimo Bandini che ottenne 2.001 voti (49,88%). Alla consultazione, oltre a Bandini presero parte i candidati sindaci Carlo Saviozzi (“Movimento cinque stelle”), Paolo Riccucci (“Assemblea sanvincenzina”) e Luca Cosimi (“SiAmo San Vincenzo”).
COMUNE DI SUVERETO
Il Comune di Suvereto, alla data del primo gennaio 2018, contava 3.101 abitanti. Come conseguenza l’ente rientra nella fascia dei Comuni tra 2.001 e 5.000 abitanti.
Nel Comune di Suvereto gli iscritti al voto sono 2.412 tra cui 1.239 donne e 1.173 uomini. Essi si esprimeranno in tre sezioni elettorali distribuite nel territorio comunale. Per ogni esigenza relativa al voto, gli elettori possono chiamare il Comune di Suvereto al numero 0565 829923.
Per presentare le liste elettorali le singole forze politiche hanno dovuto raccogliere un numero di firme tra 30 e 60.
A Suvereto sono dodici i consiglieri da eleggere. Quindi ogni lista ha potuto presentare fino ad un massimo di 12 candidati consiglieri (il minimo previsto per il Comune è di 9) oltre al candidato sindaco.
Per la composizione delle liste viene assicurata la rappresentanza di genere ma la legge non prevede sanzioni in caso di inosservanza.
Nel Comune di Suvereto, due sono le liste in gara. Allo loro accettazione è stato effettuato un sorteggio che ha deciso la collocazione delle due liste nella scheda elettorale e anche nello spazio dei tabelloni per la propaganda elettorale.
I due simboli saranno disposti nella scheda elettorale in senso verticale: in alto sarà presente la lista “Assemblea popolare”, con candidato sindaco Jessica Pasquini e in basso la lista “UniAmo Suvereto” con candidato sindaco Cristina Solignani.
Sotto il simbolo di ciascuna lista ed il nome del relativo candidati sindaco, nella scheda elettorale distribuita nel Comune di Suvereto, è presente una riga nella quale potrà essere espressa una preferenze tra i candidati consiglieri comunali da indicarsi nella lista del candidato sindaco prescelto.
Per esprimere la propria preferenza si dovrà indicare il cognome del candidato consigliere prescelto. In caso di presenza in lista di candidati con lo stesso cognome, per indicare la propria preferenza, si dovrà indicare cognome e nome.
Per esprimere il proprio voto si dovrà tracciare una croce o sul simbolo della lista o sul nome del candidato sindaco. In questo caso il voto verrà attribuito al candidato sindaco e conseguentemente alla sua lista. Oppure si potrà manifestare solo il proprio voto di preferenza per un candidato consigliere. In questo caso il voto andrà al candidato sindaco e conseguentemente alla sua lista oltre che entrare nel conteggio delle preferenze per i candidati consiglieri.
Come detto, verrà eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti. Alla lista che lo ha appoggiato andranno i 2/3 dei seggi (cioè 8) distribuiti in base alle preferenze ottenute da ciascun candidato. Alle altre liste andranno i restanti seggi (4), attribuiti tra le liste di minoranza con il metodo d’Hondt o delle divisioni successive fermo restando che il primo dei seggi conquistati dalla lista di minoranza andrà al candidato sindaco della stessa lista.
Il sindaco eletto procederà poi alla scelta della giunta comunale che, nel caso, sarà composta da 4 assessori oltre al sindaco stesso.
Cinque anni fa, nel maggio 2014, nel Comune di Suvereto venne eletto sindaco il candidato della lista “Assemblea popolare” Giuliano Parodi che ottenne 1.135 voti (59,39%). Alla consultazione, oltre a Parodi prese parte il candidato sindaco Francesco Lolini (“Suvereto protagonista”).